L’emergenza dei rifornimenti di alimentari e carburanti causata in Gran Bretagna dalla carenza di autisti si sta trasformando in una situazione che oscilla tra il dramma e la commedia. Quest'ultima viene rappresentata dagli esponenti di Governo, che ormai cercano qualsiasi soluzione per evitare quella chiesta da tempo dalle associazioni degli autotrasportatori e delle imprese, ossia aprire le maglie dell’immigrazione per far rientrare almeno quegli autisti stranieri che hanno dovuto espatriare all’inizio della pandemia e che non sono potuti rientrare a causa delle restrizioni della Brexit. Così, dopo la lettera inviata della sottosegretaria ai Trasporti, Charlotte Vere, a tutti i pensionati in possesso di patenti C e CE per tornare al volante, il ministro della Giustizia Dominic Raab ha proposto, in un’intervista allo Spectator, di mettere alla guida dei camion i condannati alle pene “comunitarie”, ossia quelle che invece della reclusione prevedono lavori socialmente utili a titolo gratuito.
In questo modo, afferma Raab, si avrebbero due vantaggi: il primo è aumentare il numero dei veicoli industriali in circolazione e il secondo evitare che questi condannati tornino a delinquere. Lo stesso Raab ha respinto la richiesta avanzata dall’opposizione laburista di rilasciare 100mila visti d’immigrazione per autisti, sostenendo che così il Paese resterebbe dipendente a lungo termine dai lavoratori stranieri e che questa soluzione abbasserebbe gli attuali salari. Il paradosso di tale risposta è che Raab è figlio di un immigrato proveniente dalla ex Cecoslovacchia. Il ministro sarebbe comunque disponibile a mandare in cabina i richiedenti asilo mentre le loro richieste sono in fase di valutazione. Secondo alcune stime, in Gran Bretagna circa 33mila persone stanno aspettando tale decisione, con tempo che superano l’anno.