Il 9 settembre 2021 è stata inaugurata l’estensione del porto di Calais, dopo sei anni di costruzione. Il potenziamento del principale scalo della Manica per la partenza dei traghetti destinati alla Gran Bretagna venne deciso nel 2002, in previsione dell’aumento dei traffici delle merci, che in vent’anni sono triplicati. Così, il porto è stato allungato di tre chilometri, ospitando tre nuove banchine per i traghetti, spazi a terra ed edifici per i servizi. Per questo potenziamento sono stato spesi 863 milioni di euro in un co-finanziamento pubblico-privato.
Però il risultato non piace alle tre principali compagnie marittime che operano a Calais, ossia Dfds, P&O e Irish Ferries. E non piace al punto che tornano ad attraccare i loro traghetti nella parte vecchia del porto, dopo avere sperimentato quella nuova. Secondo la stampa francese sarebbe un ritorno temporaneo, causato da alcuni problemi rilevati nella parte nuova. Pare che i comandanti delle navi ritengano che non ci sia piena sicurezza negli attracchi, opinione condivisa dal sindacato Cgt.
Pare che la nuova estensione non piaccia neppure agli autotrasportatori. L’Autorità portuale afferma che la disposizione delle banchine riduce i tempi di attesa dell’imbarco dei camion del trenta percento, ma sui social network sono apparsi post di autisti secondo cui i tempi non sono diminuiti, anzi in alcuni casi sarebbero aumentati. Resta un mese per risolvere questi problemi, perché da gennaio 2022 aumenteranno le pratiche doganali tra Gran Bretagna ed Unione Europea e Calais potrebbe trasformarsi in un ingorgo permanente di veicoli industriali.