Forse è solo una semplice coincidenza, ma l’avvio dei lavori sul lato tedesco del tunnel del Fehmarnbelt che darà vita a un nuovo corridoio tra Amburgo, Lubecca e Copenaghen, offrendo nuove prospettive per tutta quest’area geografica, ha visto la presentazione di un progetto per estendere nei Paesi Bassi del Nord la rete ferroviaria da inserire nei corridoi Ten-T.
Alla base di questa proposta c’è uno studio commissionato a Prognos, una delle più longeve società di ricerca economica in Europa, costituita nel 1959 nell’ambito dell’Università di Basilea. Si tratta di realizzare un nuovo collegamento veloce ad alta capacità tra Amsterdam e quindi la conurbazione di Randstad con Amburgo, facendo diventare l’Olanda settentrionale la porta d’accesso di importanti aree economiche e metropolitane a cavallo dei due Paesi.
Inserendo i Paesi Bassi settentrionali nella rete transeuropea dei trasporti, si rende possibile evitare il trafficato nodo ferroviario di Hannover sulle rotte tedesco-olandesi offrendo anche un’alternativa alla tratta ferroviaria di frontiera tra l’olandese Oldenzaal e la tedesca Bad Bentheim, interessata da un passaggio di 5mila treni l’anno. Avere a disposizione corridoi alternativi, rappresenta anche una garanzia per evitare rischi di disservizi o interruzioni, come ha insegnato la lezione di Rastatt.
I Paesi Bassi sono uno dei maggiori partner commerciali sia per la Danimarca sia per la Norvegia e anche il commercio con la Svezia è in aumento. Secondo il rapporto Prognos, il traffico ferroviario sul corridoio tra i Paesi Bassi, il crocevia olandese di Emmen e Malmö è la prova che esiste un potenziale di sviluppo per il trasporto merci da e verso la Scandinavia. Verrebbero potenziate e valorizzate anche le relazioni ferroviarie con numerosi porti in quest’area geografica, da quelli olandesi di Harlingen, Eemshaven (il maggiore scalo del nord-est) e Delfzijl, a quelli tedeschi di Wilhelmshaven, Bremerhaven (una delle aree portuali più grandi d’Europa) e Amburgo.
Piermario Curti Sacchi