Durante un assemblea pubblica organizzata il primo dicembre 2021 a Livorno da Confetra Toscana, il responsabile investimenti di Rete Ferroviaria Italiana, Vincenzo Macello, ha dichiarato che entro il 2030 il porto di Livorno potrà movimentare seimila treni merci l’anno, a fronte dei 3159 del 2020, portando la quota della rotaia al venti percento. Per farlo, Rfi sta svolgendo lavori da venti milioni di euro, tra cui spicca lo scavalco ferroviario della linea Firenze-Roma. Sarà pronto nel 2024 e permetterà il collegamento senza interruzione tra il porto e l’interporto Amerigo Vespucci di Guasticce.
La presidente di Confetra Toscana, Gloria Dari, ha ribadito l’urgenza di una rete formata da porti, interporti e aree industriali che potrà rendere la costa toscana un nodo logistico adatto a servire l’intero territorio. Il centro è il porto di Livorno, che con lo sviluppo della rete ferroviaria potrà fare pienamente parte del corridoio comunitario che collega il Mediterraneo alla Scandinavia tramite il Brennero. Quando sarà pronta la nuova galleria di base tra Italia e Austria si potrà spedire un container o un semirimorchio da Livorno fino alla Finlandia. In tale scenario rientra il progetto del nuovo terminal container Darsena Europa.