Al termine di un giudizio abbreviato al Tribunale di Bolzano, il giudice dell’udienza preliminare Peter Michaeler ha emesso il 16 dicembre 2021 sette condanne per associazione a delinquere a carattere internazionale dedita al contrabbando di carburante. Le pene variano da un minimo di tre anni e sei mesi a un massimo di sette anni e due mesi, cui vanno aggiunte multe da 5,2 a 7,8 milioni di euro e la confisca di beni per 3,9 milioni di euro, tra cui un deposito di prodotti energetici a Milano, vari distributori di carburante, denaro, immobili, autovetture e quote societarie. Il processo deriva da un’indagine della Guardia di Finanza di Bressanone, svolta con l’Agenzia delle Dogane e coordinata dalla procura di Bolzano, su un’organizzazione che ha contrabbandato circa sette milioni di litri di gasolio lungo l’asse del Brennero.
La banda acquistava il gasolio in Germania e lo portava in Italia spacciandolo per olio lubrificante, che non è soggetto all’accisa. I contrabbandieri avevano istituito alcune società cartiere, prive di asset e personale, che emettevano i falsi documenti necessari a questa metamorfosi. Le autocisterne vuote partivano dall’Italia e caricavano il gasolio in un deposito di Lübben, per poi tornare nella Penisola usando l’autostrada viaggiante tra Wörgl e Trento con una semplice lettera di vettura Cmr. A Trento, gli autisti distruggevano questi Cmr e proseguivano il viaggio su strada verso un deposito alle porte di Milano, con una falsa documentazione che attesta un effettivo carico di gasolio che avrebbe già pagato l’accisa e diretto presso un impianto autorizzato dall’Agenzia delle Dogane.
Quando arrivava al deposito milanese, i cui responsabili erano complici della banda, il gasolio era scaricato in cisterne, da cui veniva ricaricato in autobotti dirette a distributori stradali nologo, alcuni dei quali gestiti da membri della banda di contrabbandieri. Da marzo del 2019 l’organizzazione ha usato anche l’autostrada viaggiante tra Friburgo e Novara, recandosi poi sempre nello stesso deposito milanese. Gli inquirenti hanno valutato un’evasione dell’accisa di quattro milioni in un anno e dell’Iva da parte di alcuni distributori di carburante.
Il podcast K44 La voce del trasporto ha affrontato il tema delle frodi sul gasolio illustrando il programma di prevenzione Legalità & Calo Zero attuato dal consorzio di autotrasportatori Transadriatico, che vi riproponiamo.