Il 2022 si apre nel migliore dei modi per il corridoio ferroviario che attraversa i Balcani tra la Serbia e la Macedonia, indicato come Rail Route 10. A fine 2021 è stato firmato il contratto per la ricostruzione integrale del secondo lotto della ferrovia balcanica dopo che a settembre 2021, come anticipato da TrasportoEuropa, si era conclusa la selezione della gara da parte di Infrakos, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria locale. L’appalto è stato definitivamente assegnato all’impresa romana Generale Costruzioni Ferroviarie (GCF), già impegnata nella realizzazione della prima sezione. Rail Route 10 è conosciuto anche come progetto Connecting Kosovo. Quest’ultima definizione nasce dal fatto che i lavori principali, quasi il 60% della loro estensione chilometrica, riguardano proprio il Paese al centro della penisola balcanica. Il contratto ha un valore di 48 milioni di euro e prevede la ricostruzione integrale della sezione compresa tra Fushë Kosovë e Mitrovicë.
Il secondo lotto di Rail Route 10 pronto ad aprire i cantieri, oltre al potenziamento della linea ferroviaria principale e dei raccordi di stazione, comprende il ripristino della rete stradale parallela oggi costellata quasi da un passaggio a livello per ognuno dei 35 km di linea. Si dovranno risanare o abbattere e ricostruire sedici ponti esistenti per garantire il passaggio di treni secondo gli standard europei oltre a intervenire su numerose opere idrauliche e canali di attraversamento sotterraneo. La previsione parla di quindici mesi di lavori. L’impresa italiana GCF è impegnata in Kosovo dal 2019 quando si aggiudicò per poco più di 78 milioni di euro i lavori del primo lotto verso il confine macedone lungo 67 km da ricostruire integralmente, con un avanzamento dei lavori giunto a fine 2021 a oltre il 60%. La prossima tappa, ancora da assegnare, sarà il terzo lotto di 46 km verso nord al confine con la Serbia.
Il corridoio Rail Route 10 nel suo sviluppo completo è lungo 252 km, dei quali 148 attraversano il Kosovo, tra la stazione di Kraljevo nella Serbia centrale e la capitale della Macedonia del Nord. L’asse tra Skopje e Belgrado è inserito idealmente tra il porto del Pireo e il centro Europa. Sarà rifatta ex novo una rete come quella kosovara, ferma agli albori della ferrovia, ma ricca di raccordi industriali. L’itinerario diventerà parte integrante della rete Ten-T in modo da collegare i Balcani con Austria, Grecia e Bulgaria. Un bel salto di qualità, se si considera che la principale linea ferroviaria del Kosovo realizzata a fine Ottocento versava ormai in uno stato alquanto critico con forti limitazioni alla circolazione, a iniziare dalla riduzione dei carichi ammessi e della velocità massima consentita fissata in media a 60 km l’ora, ma con ulteriori vincoli nell’attraversamento di ponti o gallerie. La nuova ferrovia, invece, consente il transito di treni merci secondo gli standard europei dal punto di vista della capacità, della massa e della velocità.
Piermario Curti Sacchi