A dieci anni dalla conclusione dell’inchiesta denominata Johnny Stacchino sulla manomissione di cronotachigrafi attuata da un’impresa di autotrasporto della provincia di Pistoia, il Tribunale della città toscana ha emesso la sentenza di primo grado che impone condanne fino a sei anni per estorsione nei confronti dei soci dell’azienda. La vicenda processuale affonda nell’ottobre del 2012, quando vennero arresti ai domiciliari i soci dell’impresa al termine di un’indagine condotta dalla Polizia dopo alcuni controlli su strada dei veicoli industriali. Gli agenti scoprirono sui veicoli un sistema elettronico che permetteva all’autista di controllare le registrazioni del cronotachigrafo, soprannominato “stacchino” (da qua il nome dell’inchiesta). L’indagine mostrò che gli autisti dovevano usare il sistema per superare i tempi di guida, con la minaccia del licenziamento. Perciò il pubblico ministero decise di chiedere il processo non per loro (sei dei quali si sono costituiti parte civile) ma per i soci dell’impresa di trasporto.
![](https://www.trasportoeuropa.it/wp-content/uploads/2015/02/images_Categorie_Camion_Autisti_Cronotachigrafo_digitale_inserimento_Scheda_Volvo.jpg)