Il trasporto è sempre più al centro di attacchi informatici. Lo ha sottolineato Conftrasporto nel convegno sulla sicurezza informatica che si è svolto il 24 gennaio 2022 a Genova. Per dimostrarlo ha riferito che nei primi sei mesi dello scorso anno quattro organizzazioni su cinque hanno subito minacce al sistema e il costo medio di una violazione dei dati è salito a circa 3,56 milioni di dollari, mentre il pagamento medio di un riscatto del ransomware ha subito un’impennata del 33%, superando i 100mila dollari.
Gli attacchi informatici non colpiscono solo le aziende, ma anche le infrastrutture del trasporto. L’evento finora più grave è quello globale del giugno 2017, quando un attacco ransomware ha colpito ottanta porti del mondo, tra cui quelli di New York e del New Jersey, di Los Angeles, di Rotterdam e il grande terminal container vicino a Mumbai. Lo stesso attacco è costato a Maersk quasi 300 milioni di dollari, anche per installare in due settimane oltre 50mila nuovi personal computer, server e applicazioni.
Sul tema è intervenuto Luigi Merlo, presidente di Federlogistica, che è partito dalla considerazione che la pandemia ha accelerato di dieci-quindici anni la digitalizzazione della logistica. “Però siamo ancora in ritardo in molti ambiti, ad esempio non abbiamo un quadro definito sull’implementazione dei progetti cyber per le Autorità di Sistema Portuale e per i terminalisti”, egli ha aggiunto. Secondo Merlo la sicurezza informativa deve essere uno dei temi del Pnrr e il ministero Mims (ex Trasporti) dovrebbe avere un ruolo di primo piano.
“Invece il ministero sta pensando a uno strumento ‘da anni Settanta’ come il Piano nazionale della logistica”, aggiunge Merlo. “Nel Pnrr ci sono grandi risorse per la digitalizzazione: l’auspicio è che non vengano utilizzate in maniera indefinita come nell’esperienza negativa di Uirnet, ma che i progetti vadano a favore delle imprese che hanno bisogno di affrontare la digitalizzazione e la sicurezza informatica con un supporto operativo ed economico adeguati. Anche in ambito formativo”.
Il ministero Mims dovrebbe destinare risorse direttamente alle imprese per aiutarle a dotarsi di piani per la sicurezza informatica. Un altro elemento da considerare sono le risorse umane, di cui aumenta la carenza. In tale campo bisogna aumentare le competenze e quindi la formazione. Su quest’ultima, il presidente di Confcommercio Genova, Paolo Odone, ha illustrato l’idea di un Itis a indirizzo digitale per formare giovani da impiegare anche nel mondo del trasporto e della logistica.