La società intermodale svizzera Hupac ha chiuso il 2021 con un aumento a doppia cifra del combinato strada-rotaia: ha trasportato 1.123.562 unità di carico stradali, con un aumento percentuale del 10,7% rispetto all’anno precedente (che comunque è stato maggiormente influenzato dalla pandemia). I volumi maggiori hanno viaggiato nel trasporto internazionale attraverso la Svizzera (601.390 spedizioni, con aumento dell’11,4%), seguito dal traffico che non attraversa le Alpi (479.181 spedizioni, +10,4%) e, a grande distanza, dal transalpino attraverso l’Austria (42.991 spedizioni, +1%). La rotta svizzera ha beneficiato dell’apertura integrale del corridoio del Gottardo, avvenuta con l’esercizio della galleria del Ceneri, e nello stesso tempo Hupac ha registrato un forte aumento della domanda lungo le rotte per l’Europa sud-orientale e sud-occidentale. Buoni anche i risultati nel trasporto container svolto dalla Ers Railways, società ferroviaria del Gruppo.
Dopo avere presentato i risultati del 2021, Hupac ha illustrato i programmi per i prossimi anni. Il periodo 2021-2026 è definito “strategico” e prevede forti investimenti in materiale rotabile, terminal di trasbordo e tecnologia informatica. Ma non tutto dipende dagli operatori e Hupac chiede l'attivazione di percorsi alternativi in alcune linee internazionali, come il tratto della riva sinistra del Reno tra Karlsruhe e Basilea, che nel 2021 è stato interrotto per un lungo periodo a causa di una frana. "La capacità supplementare di cui abbiamo bisogno per una gestione affidabile del traffico sulle tratte di alimentazione delle gallerie di base svizzere può essere creata in tempi brevi e con un finanziamento relativamente ridotto", spiega Hans-Jörg Bertschi, presidente del Consiglio di amministrazione di Hupac. "Il potenziamento dell'asse nord-sud sulla riva sinistra del Reno è un presupposto importante per il pieno utilizzo di Alptransit e per l'ulteriore trasferimento del traffico merci transalpino".
Il trasporto ferroviario sta affrontando anche l’impennata dei costi energetici, che raddoppiando e perfino triplicando il costo dell’energia di trazione. "I costi energetici del trasporto merci su rotaia dovrebbero essere valutati in termini macroeconomici: spiega Michail Stahlhut, Ceo del Gruppo Hupac. "Possiamo realizzare la svolta verde solo con prezzi competitivi. Un contributo per i costi di trasmissione dell'elettricità – cioè la componente di prezzo per gli impianti di energia ferroviaria, le linee aeree, eccetera – servirebbe a mitigare la situazione attuale e manderebbe un segnale importante al mercato".
Hupac prevede che nei prossimi tre anni ci sarà una forte domanda di trasporto intermodale, causata anche dal raggiungimento dell'obiettivo climatico zero netto. In tale contesto, Bertschi afferma che “con la nostra Strategia 2021-2026 stiamo impostando un percorso di crescita che soddisfa le aspettative del Green Deal. Con una crescita annuale del 7%, puntiamo a un volume di 1,5 milioni di spedizioni stradali nel 2026". Nei prossimi anni Hupac intende ulteriormente potenziare l’offerta nel trasporto transalpino attraverso la Svizzera, migliorando anche la produttività per compensare la prevista riduzione delle sovvenzioni. Altre priorità di sviluppo sono l'Italia meridionale, la Spagna, l'Europa orientale e sudorientale. Per raggiungere questi obiettivi ha previsto uno stanziamento di 300 milioni di franchi svizzeri (circa 289 milioni di euro) per terminali, materiale rotabile e sistemi informatici.