A gennaio 2022 i noli del trasporto marittimo di container sono calati del 3,6% rispetto al mese precedente, che già aveva mostrato un raffreddamento dopo quattordici mesi di crescita continua. Lo rivelano le rilevazioni del Xeneta Shipping Index, realizzato interpellando gli spedizionieri. Nonostante questo calo, rispetto a gennaio 2021 l’aumento dei noli resta molto alto: 98,1%. Questa tendenza è confermata anche dall’indice Drewry, secondo cui al 27 gennaio il nolo medio spot tra Shanghai e Rotterdam è stato di 13.687 dollari (-3% sulla settimana precedente) e quello tra Shanghai e Genova di 12.794 dollari (uguale a quello della settimana precedente).
Analizzando solo il mercato europeo, Xeneta nota che a gennaio 2022 il benchmark delle importazioni è sceso del 7,6%, invertendo la tendenza registrata a novembre e dicembre 2021. ma tale riduzione dei volumi non ha cambiato in modo significativo l’andamento dei noli, il cui indice annuo mostra un aumento dell’89%. In compenso sono aumenti i volumi in uscita dall’Europea del 3,6%, portando con sé anche la crescita dei noli, che ha raggiunto il 75,9% su base annua.
Secondo gli analisti di Xeneta, questo calo non deve illudere gli spedizionieri, perché non ci sono segnali di un drastico ridimensionamento dei noli sul breve periodo: "La catena logistica rimane stressata", spiega Patrik Berglund, amministratore delegato della società: "Ciò a causa di una domanda che supera l'offerta, la congestione dei porti, la mancanza di attrezzature e la pandemia in corso che ha un impatto su tutti i traffici globali chiave”.
È una situazione che colpisce soprattutto i caricatori di piccole dimensioni, che oltre a pagare di più subiscono una minore disponibilità di stiva, mentre quelli grossi beneficiano ancora di noli favorevoli. “Un gran numero di clienti viene spinto verso le tariffe spot e, senza alternative, sono costretti a mettere le profondamente le mani in tasche che sono diventate sempre più vuote”, aggiunge Berglund.
Viceversa, per le compagnie marittime la situazione non potrebbe essere migliore. Xeneta cita il caso di Maersk, che si aspetta un margine operativo (Ebit) di 19 miliardi di dollari per il 2021, un valore superiore alla somma dei cinque anni precedenti. Cita anche Oocl, le cui entrate sono state pari a 15,7 miliardi di dollari, ossia un incremento del 110%, a fronte di una crescita dei volumi trasportati solo dell’1,7%.
"È troppo presto per prevedere se questi tassi, e i risultati stellari, continueranno", osserva Berglund. "Ma, piccoli cali a parte, è difficile vedere da dove potrebbe arrivare una correzione maggiore al momento. Con ciò in mente, è essenziale tenere d'occhio le ultime informazioni sul mercato per rimanere flessibili in termini di strategia e informati in vista di negoziati difficili. E questo vale per tutte le parti interessate in questo mercato memorabile".
Per Berglund il 2022 sarà un anno interessante, perché dovrebbe aumentare la stiva globale grazie all’introduzione di nuove portacontainer, mentre bisognerà seguire l’evoluzione sia della pandemia, sia delle questioni geopolitiche. Un influsso sui noli potrà arrivare anche dalle acquisizioni nella logistica da parte delle principali compagnie marittime, che nel 2021 sono state cospicue.