Al termine di un'indagine su una frode fiscale, il Tribunale di Napoli ha disposto il sequestro di oltre cinque milioni di euro a un imprenditore della logistica e a un commercialista. Inoltre, il primo ha subito il divieto di esercitare l’attività di impresa e di assumere uffici direttivi all’interno di persone giuridiche delle imprese e il secondo di svolgere l'attività professionale di dottore commercialista. L'imprenditore – di cui non è stato comunicato il nome – opera nell'Interporto Sud Europa di Marcianise.
Secondo gli inquirenti, egli avrebbe attuato una frode fiscale tramite l'emissione di fatture per attività inesistenti creando diverse società in varie località italiane intestate a prestanome. L'indagine è partita da alcuni approfondimenti svolti dopo un primo sequestro preventivo ordinato dal Gip di Napoli nel giugno 2021. La Finanza spiega che "gli indagati avrebbero utilizzato in compensazione crediti di imposta inesistenti legati al consumo di carburante dell’azienda, che è operante nel settore della logistica, avrebbero inserito nelle dichiarazioni dei redditi societari fatture per operazioni inesistenti, avrebbero presentato in passato diverse denuncie di furto della documentazione societaria e avrebbero inserito voci false nei bilanci della società al fine di accedere al credito bancario, rappresentando una condizione societaria diversa, e migliore, di quella effettivamente esistente".
I due indagati sono accusati di emissione e di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, di dichiarazione di imposte infedele, di indebite compensazioni di imposta, oltre che quelli di simulazione di reato e di falso in bilancio.