L’Austria pone sempre più ostacoli all’attraversamento del Tirolo da parte dei veicoli industriali, l’ultimo dei quali lo ha comunicato il 2 febbraio il Governo del Tirolo: è l’estensione dalle 7.00 alle 15.00 del divieto di circolazione del sabato, che entrerà in vigore il 5 febbraio e durerà fino al 5 marzo 2022. Aggiungendo questa estensione di orario al divieto notturno e a quello festivo, già in vigore, ciò significa che nei fine settimana di febbraio i camion potranno viaggiare sull’asse del Brennero solo dalle 5.00 alle 7.00 del sabato mattina, per riprendere alle 5.00 del lunedì.
Contro questo provvedimento è immediatamente insorta Anita: “Si tratta di una ennesima misura restrittiva del Governo Tirolese che con la tutela dell’ambiente e la sicurezza stradale non ha nulla a che fare in quanto porterà inevitabilmente alla congestione del traffico stradale nelle due ore in cui è possibile circolare in quel tratto e il lunedì mattina, al termine dei divieti: situazioni che poi fanno scattare il sistema di dosaggio con colonne chilometriche nel territorio bavarese”, spiega il presidente Thomas Baumgartner.
Egli prosegue affermando che “non possiamo accettare in maniera passiva la presa di posizione del Governo tirolese sia per le problematiche sociali che genera per i nostri autisti, sia per i gravi danni che genera all’economia italiana”. Baumgartner chiede quindi al Governo di “intervenire con urgenza e fermezza sulla Commissione Europea per porre fine a questa e a tutte le altre misure restrittive imposte in modo unilaterale dal Governo del Tirolo, contrarie al principio di libera circolazione delle merci nel territorio europeo”.
Negli ultimi giorni il Brennero è stato al centro di un altro intervento dell’autotrasporto italiano, che riguarda le dichiarazioni del presidente della Baviera, Markus Söder, favorevoli a un significativo aumento dei pedaggi per i camion, allineandosi così all’Austria e alla Provincia autonoma di Bolzano. Sul tema è intervenuto il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, che lancia l’allarme sull’isolamento dell’Italia dall’Europa e chiede un intervento urgente del Governo.
“È tempo di affrontare il problema dei pedaggi ai valichi ed è fondamentale che lo si faccia in sede europea, trovando una soluzione unitaria che ponga fine allo squilibrio tra i mercati dei Paesi della stessa Unione”, afferma Uggè. “Sono passati gli anni senza che si sia risolto alcunché. Nel frattempo il nostro Paese, dalle imprese di produzione a quelle di trasporto, è stato vessato con divieti sempre più rigidi e perdite economiche considerevoli”. E conclude: “Che si valuti di armonizzare i pedaggi su tutti i valichi o che si pensi ad altre soluzioni, lo si faccia a livello europeo, considerando che nessun Paese dell’Unione dovrà essere svantaggiato rispetto agli altri”.