Umberto Ferretti da inizio 2021 è amministratore delegato e direttore generale di Bracchi, gruppo bergamasco operante nei trasporti e nella logistica. Bracchi ha vissuto un 2021 di forte ripresa ed espansione: le vendite sono previste chiudersi sopra i 155 milioni di euro (nel 2020 il fatturato è stato di 142 milioni). La previsione per il 2022 è di estendere il portafoglio dei servizi offerti e aumentare gli investimenti a sostegno di un obiettivo di crescita altrettanto sfidante.
Il 2021 è stato un anno di forte innovazione e cambiamento per Bracchi. Sotto la guida di Ferretti l’azienda ha realizzato un tasso di crescita a due cifre, ben equilibrata su tutti i mercati dove opera, dai trasporti eccezionali, alla logistica fashion, ai servizi per le aziende di e-commerce. Nel 2021 è aumentata anche la forza lavoro: oggi per Bracchi nelle sedi italiane di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e nelle sedi estere di Germania, Polonia e Slovacchia lavorano in totale oltre 600 persone.
“La nostra crescita è solida e solidi sono i risultati economici che ci attendiamo anche per quest’anno”, spiega Ferretti. “La nostra strategia è definita: continueremo ad espanderci commercialmente, in particolare vendendo spazi logistici, ma contestualmente consolidiamo i rapporti storici con clienti di lungo periodo, tra questi molte multinazionali. Da sempre uno dei maggiori punti di forza di Bracchi è l’alta fidelizzazione dei propri clienti”.
Tra i principiali obiettivi di Ferretti anche un sempre maggior coinvolgimento aziendale sui temi della sostenibilità, qualità e sicurezza, “La crescita di Bracchi è figlia anche di un continuo investimento in mezzi di trasporto, è infatti in costante rinnovamento il nostro parco mezzi in ottica ecologica, Lng, Cng, Elettrico e tutto ciò che va nella direzione della riduzione del carbon footprint. Senza dimenticare le certificazioni ambientali per le quali abbiamo in corso il processo per estendere il riconoscimento a tutti i siti. Entro quest’anno tutta l’azienda otterrà le certificazioni 45001 e 14001, gli standard internazionali su sicurezza e ambiente”.
Per quanto riguarda le prospettive future, Bracchi si prefigge di concentrare nei prossimi anni i propri sforzi sull’innovazione tecnologica, sull’automazione dei processi, in particolare sul fronte della tracciatura delle spedizioni. “Abbiamo messo a bilancio anche investimenti in tecnologie informatiche per rendere sempre più performanti i nostri processi. Il business della logistica sta subendo un interessante rimbalzo”, spiega Ferretti dall’headquarter bergamasco. “Per questo guardiamo con ottimismo al futuro. Monitoriamo con continuità il mercato per valutare opportunità di acquisizioni che estendano il perimetro aziendale e per verticalizzarci in alcuni segmenti specifici. Negli ultimi tre anni abbiamo messo a segno con successo due acquisizioni, intendiamo proseguire su questa strada come parte integrante del nostro modello di business”.
Ferretti poi analizza il momento storico del settore. “Il ruolo chiave che la logistica riveste per il nostro Paese è emerso chiaramente durante questa pandemia. Oltre alle note carenze infrastrutturali italiane, una grossa difficoltà che attanaglia il mondo delle spedizioni è sicuramente la carenza di autisti”, dice. “Le persone e i talenti sono al primo posto nella nostra strategia aziendale, cerchiamo ingegneri logistici, ingegneri del traffico, autisti e stiamo implementando nuovi modelli di gestione del personale per sostenere i piani di carriera dei giovani potenziali presenti in azienda”.
Quello della logistica secondo Ferretti è un settore destinato a rivestire un ruolo sempre più centrale, anche in correlazione ad alcuni processi di rilocalizzazione conseguenti alla pandemia. “Realtà come la nostra sono più vicine alle aziende e ai clienti di quanto lo siano i giganti multinazionali, che coi loro servizi standardizzati faticano a rispondere sartorialmente alle esigenze del mercato. Detto questo, stiamo vivendo un momento di svolta per il settore: l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei noli e la dipendenza delle forniture da Paesi lontani, stanno rispostando la produzione in Europa; è in atto il fenomeno del reshoring, che ridisegna il modello della globalizzazione praticato finora. Ci attendiamo dunque come macro-trend un aumento costante di richiesta del trasporto a livello europeo controbilanciato da minori volumi di movimentazione di merci provenienti dal Far East”.
Fonte: comunicato dell’azienda