Da un lato i mari e gli oceani sono inquinati dalle microplastiche, dall’altro ogni giorno migliaia di navi li solcano per trasportare le merci. Perché non sfruttarle per ripulire le acque mentre navigano? Anche all’interno della Grimaldi devono essersi posti questa domanda e sono riusciti a trovare una risposta usando un apparato nato per eliminare l'inquinamento dei gas di scarico, ossia lo scrubber, che ormai molte navi montano per soddisfare le nuove normative comunitarie. E il 17 febbraio 2022 la società lo ha presentato, insieme con Wärtsilä.
Questo nuovo sistema richiede pochissime modifiche agli equipaggiamenti di bordo perché già ora lo scrubber attinge acqua dal mare durante la navigazione per il suo lavaggio, per poi restituirla. Wärtsilä ha inserito in questo circuito aperto uno speciale filtro che cattura particelle più piccole di dieci micron, con una capacità di filtraggio di circa 430 metri cubi di acqua all’ora per un motore da 10 megawatt.
"Ridurre l'inquinamento da microplastiche negli oceani è una sfida importante e siamo lieti di fornire una soluzione”, commenta Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo Grimaldi. “Abbiamo già completato i test pilota di questo sistema a bordo di una delle nostre navi impiegate tra Civitavecchia e Barcellona. I risultati sono promettenti, con 64.680 particelle di microplastica raccolte in un solo viaggio tra i due porti".
Dopo questa fase sperimentale, Grimaldi e Wärtsilä porteranno il sistema di filtraggio delle microplastiche sul mercato e in futuro Wärtsilä lo integrerà nei suoi sistemi di trattamento delle acque di lavaggio. Secondo l'associazione Plastic Europe, nel 2019 sono state prodotte 368 milioni di tonnellate di plastica in tutto il mondo, di cui circa il 3%, (pari a 11,4 milioni di tonnellate) finisce negli oceani.