Dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della Direttiva che modifica l’eurovignetta, ossia il pedaggio per compensare i costi dell’inquinamento degli autoveicoli, le associazioni italiane dell’autotrasporto hanno espresso un parere sostanzialmente favorevole. Il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, sottolinea che solo il 5,8% delle emissioni di CO2 prodotte dal traffico stradale proviene dall’autotrasporto delle merci e che il parco industriale si aggiornato più velocemente di quello delle autovetture. Egli apprezza quindi il principio del “chi inquina paga”, rivolto anche ai mezzi per il trasporto delle persone.
Baumgartner evidenzia anche un’altra innovazione della Direttiva, che è il principio secondo cui i pedaggi autostradali legati all’inquinamento non possono essere decisi in autonomia dai singoli Stati, ma concordati a livello europeo. Secondo Anita, tale principio “permette di garantire il principio della libera circolazione senza discriminazione all’interno della UE a tutti i cittadini e garantisce all’Italia tutela dalle azioni unilaterali dei Paesi confinanti che potrebbero ostacolare con pedaggi sproporzionati l’interscambio di merce con i paesi comunitari”.
Il presidente dell’associazione ne ricava quindi che “il Tirolo dovrà dunque adeguarsi alle nuove norme e non potrà più richiedere pedaggi notturni doppi rispetto a quelli giornalieri e solamente per il traffico di transito e non anche per il traffico locale, come attualmente succede. Sarà invece fattibile, previo accordo tra i singoli Paesi, introdurre pedaggi che penalizzano e scoraggiano l’utilizzo di mezzi meno puliti e più inquinanti”.
Restando sull’asse del Brennero, Baumgartner conclude che “regole di questo tipo possono inoltre essere utili per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria nella valle dell’Inn in Tirolo, dove già oggi, grazie all’impiego di mezzi di trasporto merce tra i più moderni d’Europa, le stazioni di misurazione delle emissioni lungo l’autostrada dimostrano che i limiti di emissioni Nox o Pm10 imposte dalle normative comunitarie non vengono più superati, cosa che invece succede ancora di frequente nelle grandi città dell’Austria come Vienna, Salisburgo o Innsbruck”.
Anche il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, trova positivo il principio di “chi più inquina più paga”, precisando che l’Italia lo sta già applicando. Egli spiega che ciò avviene tramite “la cosiddetta riduzione compensata dei pedaggi autostradali, che ‘premia’ i veicoli meno inquinanti. I mezzi pesanti Euro1, Euro2, Euro3 ed Euro4 infatti pagano la tariffa piena, quelli superiori hanno una invece riduzione”.
Anche Uggè cita l’Austria: “Il testo approvato dal Parlamento europeo, che correttamente ha rigettato gli emendamenti restrittivi proposti dall’Austria con carattere penalizzante nei confronti dell’economia italiana, ribadisce il principio, che condividiamo, della proporzionalità fra il grado di inquinamento prodotto da un mezzo di trasporto e il costo dei pedaggi”.