L’attacco russo al porto ucraino di Odessa ha sospeso tutte le attività portuali, comprese quelle del terminal container gestito dalla società tedesca Hhla. Lo ha confermato la stessa società, precisando che tutto il personale è a casa, tranne otto addetti alla sicurezza. Nell’impianto lavorano 480 persone e i dipendenti tedeschi hanno già lasciato il Paese. La società ha anche espresso il timore che questi lavoratori vengano arruolati nell’esercito ucraino e ha chiesto che rimangano impiegati in infrastrutture.
Hlla gestisce il terminal container di Odessa dal 2001, dove ha investito circa 170 milioni di dollari. Nel 2021 il terminal ha movimentato 390.808 teu, sui quasi sette milioni movimentati ogni anno da Hhla, con un aumento del 5,1% rispetto all’anno precedente. In Ucraina Hhla controlla anche la società intermodale Uic, che collega i porti del Paese con l’entroterra, soprattutto tramite il trasporto ferroviario. Nel porto ucraino risulta ancora ferma la portacontainer Cosco Joseph Schulte da 9400 teu, impegnata sulla rotta tra l’Asia e il Mar Nero, mentre le rilevazioni di Vasselfinder mostrano al largo del porto un flusso di navi dirette verso ovest.