Fin dalle prime ore dell’invasione russa dell’Ucraina, la rete internazionale di hacker Anonymous dichiarò che avrebbe scatenato attacchi informatici contro la Russia, azione che avrebbe reso irraggiungibili circa trecento siti web di società, banche e giornali del Paese. Poi ha esteso l’attività anche contro la Bielorussia, accusata di contribuire all’invasione e il pomeriggio del 27 febbraio 2022 il collettivo ha rivendicato un attacco contro la società ferroviaria bielorussa, affermando di avere messo fuori uso tutti i servizi, che resteranno disattivati fino a quando le forze militare russe non lasceranno l’Ucraina. Una violazione informatica alle ferrovie bielorusse era già stato rivendicata alla fine di gennaio 2022 dal gruppo hacker Cyber Partisans.
Il blocco o rallentamento della rete ferroviaria bielorussa rappresenta un grande problema per i treni che viaggiano tra la Cina e l’Europa, molti dei quali transitano proprio dalla Bielorussia, mentre il passaggio in Ucraina (dove il traffico commerciale è fermo a causa dell’invasione) è minore, pari al 3-5%. Il quotidiano online The Kyiv Independent riporta informazioni provenienti dalla compagnia ferroviaria ucraina Ukrzaliznycja secondo cui le truppe ucraine hanno distrutto alcuni nodi per rallentare l’avanzata dei russi.
Al momento non si hanno notizie sulla ripercussione della guerra sul trasporto merce tra Cina ed Europa. Le società interessate non stanno diffondendo comunicati in merito, anche perché sono in attesa degli eventi. Indipendentemente dalle azioni degli hacker, la situazione potrebbe peggiorare con le sanzioni che l’Unione Europea sta decidendo contro la Russia, sul cui territorio passa la maggior parte dei i treni da e per la Cina. Se le sanzioni dovessero sospendere il traffico ferroviario con la Russia (come è avvenuto con quello aereo) i collegamenti sarebbero praticamente interrotti, deviando i container sulle navi, con possibile aumento dei noli.