Uno degli effetti della pandemia è la riduzione della produzione di pallet e imballaggi in legno, per l’aumento del costo della materia prima e la difficoltà dei produttori a sostenere l’aumento della domanda. Ora la guerra in Ucraina sta peggiorando la situazione, perché il Paese invaso nello scorso anno ha esportato in Europa oltre 2,7 milioni di metri cubi di legname segato proveniente da conifere e 15 milioni di pallet. Tutto materiale che non sta giungendo a causa del conflitto. A ciò bisogna aggiungere 4,5 milioni di metri cubi di legname proveniente dalla Russia e 3,1 milioni di metri cubi dalla Bielorussia, fermi per le sanzioni.
Lo denuncia l’associazione europea Fefpeb, precisando che i Paesi maggiormente colpiti da questa carenza, che si sentirà nelle prossime settimane, sono Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Polonia. L’alternativa all’importazione di legname sono la Scandinavia, la Germania e gli Stati Baltici, che però non potranno sostituire completamente le perdite. Oltre che ridurne la quantità, questa situazione causerà anche l’aumento dei prezzi di pallet e legname, accentuato pure dall’incremento del prezzo dell’energia per produrli (trattamento termico ed essiccazione del legname secondo gli standard Ispm 15) e per trasportarli. E mancano anche i chiodi per la carenza di acciaio.