L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sta causando problemi all’autotrasporto polacco, che impiega circa 105mila autisti ucraini. Molti di loro hanno chiesto permessi non retribuiti per tornare in Patria con lo scopo di aiutare i familiari o addirittura combattere gli invasori. L’associazione del trasporto Tlp stima che lo abbia fatto una percentuale pari al 25-30%, con punte dell’ottanta percento per le imprese con molti autisti ucraini, lasciando quindi fermi migliaia di camion.
In Polonia lavorano anche molti autisti provenienti dalla Bielorussia, stimati in ventimila unità, e per loro sorge un’altra difficoltà, ossia quella di tornare nel territorio polacco dopo un periodo di vacanza in Patria, perché per loro è sempre più difficile ottenere un visto polacco. A questi si aggiungono 2500 autisti di nazionalità russa. La compresenza di conducenti di queste nazionalità, alcune delle quali in guerra tra loro, provoca tensioni sulle strade, che possono scaturire anche in scontri fisici. Alcuni autisti russi hanno denunciato aggressioni e discriminazioni, sino al rifiuto di rifornire il camion.
Questi problemi riguardano i trasporti intracomunitari, ma la Polonia ha un intenso traffico stradale merci con Russia e Bielorussia: nel 2021 circa 200mila camion polacchi sono entrati in Bielorussia e 180mila in Russia. A causa della tensione sorta dal conflitto, molti camionisti polacchi e ucraini temono di viaggiare in questi due Paesi e gli stessi autotrasportatori evitano di avere veicoli in Russia e Bielorussia per timore di ritorsioni economiche alle sanzioni occidentali. I giornali polacchi riferiscono che solo gli autisti bielorussi viaggiano verso est su camion polacchi e trovano ai confini file interminabili. In alcuni casi si parla di due settimane di attesa per passare la frontiera con la Bielorussia.