L’invasione russa dell’Ucraina si unisce alla pandemia di Covid-19 per rendere critico il trasporto di container dall’Asia all’Europa. Da quasi due anni, gli spedizionieri soffrono dei forti ritardi e dell’aumento dei noli nel trasporto marittimo e in parte hanno cercato di affrontare questo problema trasferendo i contenitori sulle rotaie. Infatti, nel 202 e nel 2021 il trasporto ferroviario tra Cina ed Europa ha segnato un aumento, ma questa tendenza è stata bruscamente interrotta dal conflitto in Ucraina e dalle conseguenti sanzioni a Russia e Bielorussia, dove transita la maggior parte dei treni della rotta euroasiatica.
Non ci sono ancora comunicati o statistiche ufficiali sull’interruzione dei servizi ferroviari, ma la questione è stata affrontata da un articolo pubblicato il 23 marzo 2022 dall’agenzia Bloomberg, secondo cui esportatori e operatori della logistica stanno evitando le vie terrestri dalla Cina all’Europa che passano in Russia e in Ucraina, per questioni di sicurezza, per le difficoltà di pagamento causate dalle sanzioni e per il timore che le merci che transitano in Russia siano soggette a boicottaggio. Cita il caso specifico di Kuehne+Nagel International , che starebbe rifiutando trasporti su treno dalla Cina all’Europa, mentre altre società starebbero già trasferendo i container sul mare.
L’articolo cita pure un’affermazione del cinese Securities Times, secondo cui da marzo i container caricati sui treni che partono da Dalian per l’Europa sono notevolmente ridotti. Ma anche sul versante marittimo ci sono problemi legati alla ripresa della pandemia di Covid-19 in Cina. Le restrizioni imposte dalle Autorità cinesi in alcune città importanti per la produzione e la logistica stanno intasando i porti di partenza, con ripercussioni sull’intera filiera sino in Europa che si traducono in ritardi e possono causare un nuovo aumento dei noli, che nelle ultime settimane risultano in calo.