Nel 2021 la logistica immobiliare ha generato in Italia investimenti per 2,7 miliardi di euro, con un aumento di ben l’88% rispetto all’anno precedente. Lo afferma una ricerca di Real Estate Data Hub, secondo cui l’incremento di questo settore proseguirà anche nel 2022, spinto dal commercio elettronico. I principali utilizzatori degli spazio sono operatori della logistica 3PL e onnicanale. Quest’anno la domanda si concentrerà per il potenziamento delle reti distributive e sugli immobili per l’ultimo miglio.
La ricerca aggiunge che una “ulteriore crescita è prevista anche in termini di transazioni e dei canoni di locazione. Maggiore interesse è previsto, inoltre, per i mercati fino ad oggi considerati secondari, alimentato da una domanda in costante aumento degli operatori logistici che stanno ampliando e modificando la propria rete distributiva. Se il settore riuscirà a integrare sostenibilità e digitalizzazione, in linea con le strategie delineate nell’ambito del Pnrr, assumerà un ruolo strategico per la crescita economica italiana al passo con i trend europei e asiatici”.
La domanda cresce per gli edifici nuovi e situati nelle aree strategiche per la logistiche e già ora il tasso di occupazione di quelli di Classe A è vicino al cento percento. In particolare, gli operatori cercano immobili facilmente accessibili, tecnologicamente avanzati, sostenibili e certificati. “L’efficientamento energetico non si limita a sviluppare immobili entro determinati standard che permettano di ottenere certificazioni (Leed e Breeam tra le principali), ma riguarda diverse soluzioni: utilizzo di mezzi elettrici o ibridi e interventi diretti sugli edifici come isolamento termico, sistemi efficienti di areazione interna, green wall, vasche di laminazione per il controllo del consumo di acqua potabile e pannelli fotovoltaici. Il tema della sostenibilità si declina anche nella rigenerazione urbana, riqualificando aree di scarso pregio o degradate nelle zone periferiche delle città che beneficiano di una maglia infrastrutturale preesistente ed iter urbanistici più snelli”, spiega la ricerca.
La scarsa disponibilità d’immobili di Classe A, unita a quella di nuovi spazi, spingerà la domanda verso località che ora sono considerate secondarie. La crescita del commercio elettronico dovrebbe aumentare anche la domanda intorno alle città del sud, oggi considerate poco attraenti per gli investitori esteri. Resterà comunque elevato l’interesse per le località “prime” del centro-nord Italia, soprattutto introno a Milano, Roma, Firenze, Bologna e nel corridoio veneto.
Per quanto riguarda i canoni, la ricerca di Real Estate Data Hub conferma la crescita negli immobili per l’ultimo miglio, soprattutto quelli nelle grandi città (tra cui spiccano Milano e Roma), con un valore medio di circa 65 €/mq/ anno, che sale a 90€/mq/anno per gli edifici più nuovi. Nel resto della Lombardia il canone per edifici dedicati alla logistica tradizionale è di circa 47 €/mq/anno. “Canoni stabili e in crescita anche nella restante parte del nord Italia: in Piemonte e in Veneto i prezzi medi pareggiano il dato lombardo, con picchi nella zona urbana di Torino e nel Veronese che raggiungono i 50 €/mq/anno. Canoni medi che si registrano anche nell’asse Parma, Modena, Reggio Emilia. A Piacenza e Bologna il canone medio è rispettivamente di 45 €/mq/ anno e 50 €/mq/anno; a Firenze si attesta intorno ai 55 €/mq/anno, mentre a Roma ai 50 €/ mq/anno”.
La ricerca di Real Estate Data Hub è realizzata da Centro Studi RE/MAX Italia, Avalon Real Estate e Ufficio Studi 24MAX.