Come diretta conseguenza del conflitto tra Russia e Ucraina, evento inaspettato, nel giro di pochi mesi il ruolo della Polonia nel trasporto ferroviario internazionale delle merci è completamente mutato. Prima dell’evento bellico, Varsavia rappresentava la porta d’accesso verso l’Europa per i traffici dall’Asia, e in particolare aveva assunto un impegno attivo nella nuova Via della seta. Lo scenario è mutato bruscamente dal 24 febbraio 2022 con l’offensiva russa.
Ma le ferrovie polacche, a parte lo smarrimento iniziale, non sono rimaste passive. La Polonia si appresta a conservare il ruolo di porta d’accesso, ma in questo caso per le merci d’esportazione dall’Ucraina, in primo luogo cereali, che non possono più essere inoltrate nel continente europeo via mare. Anche nell’auspicio che il conflitto termini, resta sospeso il nodo di chi controllerà i porti della regione e i relativi accessi. La sfida alla Russia sul grano ucraino è una partita tutta da giocare.
Le ferrovie polacche s’interrogano sugli investimenti necessari per favorire il nuovo interscambio e se il potenziamento e l’adeguamento della rete già in corso, grazie ai fondi europei, è funzionale per il nuovo scenario. Le infrastrutture sono essenziali, ma per rendere la ferrovia effettivamente interoperabile ci sono anche gli aspetti gestionali da affrontare, come il diritto di accesso alla rete, le operazioni doganali e di frontiera. Per questo motivo assumerà un’importanza ancora maggiore il RailFreight Summit 2022, l’appuntamento che si tiene a Varsavia, giunto alla quinta edizione, già fissato per il 7 e 8 settembre 2022.
Piermario Curti Sacchi