Mentre gli autotrasportatori stanno ancora aspettando il credito d’imposta su cui il Governo ha già stanziato quasi 500 milioni di euro (e su cui i funzionari del Mims hanno assicurato l’approvazione dell’UE), poco dopo l’ultima riunione al ministero alcune associazioni dell’autotrasporto tornano a sollecitare il Governo su due temi fondamentali: il prezzo del gasolio e i limiti austriaci al transito lungo l’asse del Brennero.
Sul primo tema interviene Confartigianato Trasporti, chiedendo altri provvedimenti, come afferma il presidente Amedeo Genedani: “Con i prezzi del gasolio alle stelle sarà difficile per chiunque continuare a lavorare. È urgente che il Governo intervenga ancora a sostegno del comparto dell’autotrasporto, con misure specifiche che diano sollievo ad un settore essenziale per la movimentazione delle merci, dei beni alimentari e di prima necessità”.
In particolare, Confartigianato Trasporti fornisce indicazioni sulle nuove misure da prendere: “Da un lato bisogna agire fissando un tetto massimo del prezzo delle materie prime, dall’altro bisogna porre fine alla speculazione rafforzando i controlli antifrode in atto e di conseguenza vanno assicurati adeguati ristori a migliaia di piccoli e medi operatori strozzati da questa congiuntura devastante”. Ciò nell'attesa che “sia resa ufficiale la procedura tecnica per fruire le risorse e in considerazione dell’inefficacia dello sconto di 25 centesimi alla pompa”.
Conftrasporto interviene anche sul Brennero: “Con gli interventi stradali annunciati l’uscita delle merci trasformate o prodotte in Italia è a rischio e la competitività dei prodotti nazionali sarà fortemente penalizzata”, dichiara il presidente Paolo Uggè. La situazione dell’autotrasporto in territorio austriaco lungo l’asse del Brennero potrà ulteriormente peggiorare a causa dei lavori che saranno svolti sul viadotto Lueg dell’autostrada A13. In tale periodo, il partito austriaco Freiheitlichen chiede il divieto di transito dei veicoli industriali.
“Conftrasporto è intervenuta più volte per chiedere interventi a tutela della nostra economia”, aggiunge Uggè. “Addirittura, assieme ad Anita, ha sporto una formale denuncia per omissioni di atti d’ufficio nei confronti della presidente Von Der Lyen, che non fa nulla per garantire uno dei principi fondamentali sui quali si è costituita l’Unione Europea: la libera circolazione delle persone e delle merci”.
E siccome le parole si stanno rivelando inutili. Conftrasporto chiede azioni concrete: “Introduciamo anche noi, così come fa l’Austria, controlli sui mezzi che entrano nel nostro Paese. Facciamolo anche noi per ragioni di sicurezza e di rispetto delle regole sulle emissioni. Se non si farà nulla, si rischierà consapevolmente di innescare iniziative spontanee come quelle che in passato produssero il blocco al Brennero”.
Sempre sul Brennero, Anita ha recentemente lanciato anche l’allarme sui cantieri ferroviari tedeschi, che indirettamente ridurranno la capacità della ferrovia che attraversa l’Austria, aumentando il traffico stradale. Perciò, il suo presidente Thomas Baumgartner chiede al Governo italiano d’intervenire su quello tedesco per eliminare le limitazioni ai veicoli industriali, ossia il divieto di transito notturno, i divieti di circolazione del sabato mattina, il sistema di dosaggio a Kufstein e il divieto settoriale di determinate tipologie merceologiche.