L’estate 2022 è calda anche sul fronte sindacale della logistica, soprattutto quella legata all’ultimo miglio. A giugno si registrano sia accordi, sia nuove vertenze. Nel primo caso spicca quello raggiunto tra i sindacati di base Adl Cobas e Si Cobas con l’associazione dei corrieri Fedit sulle integrazioni contrattuali di Brt, Gls e Sda. Le parti hanno concluso una lunga trattativa il 21 giugno per gli addetti alla movimentazione in magazzino. In una nota congiunta, le sue sigle sindacali sottolineano diversi punti: eliminazione della figura del socio lavoratore con possibilità d’instaurare solo rapporti di lavoro subordinato; garanzia della piena retribuzione dell’orario contrattuale al posto della chiamata; riconoscimento integrale di 13sima, 14sima (prima retribuite per le ore effettivamente lavorate), infortunio e malattia (i giorni di carenza non venivano retribuiti e dal 4° giorno si percepiva solo l’indennità dell’Inps); introduzione della clausola sociale in caso di cambio di appalto; introduzione di un ticket restaurant; l’introduzione di passaggi automatici di livello; aumento di due giorni di permessi in aggiunta a Rol e Ex Festività; introduzione di premi di risultato.
I sindacati stimano che questi miglioramenti portino a un aumento delle retribuzioni di almeno 400 euro al mese e portano al riconoscimento di tutti i diritti sindacali. Resta ancora aperta la trattativa sugli autisti. A tale proposito, le parti s'incontreranno per definire un modello di accordo aziendale sull’articolo 11 quinques del contratto nazionale, con una particolare attenzione agli importi della trasferta, e sull’articolo 32 sul risarcimento dei danni. Adl Cobas e SiCobas ritengono “prioritaria” la chiusura di questa trattativa. Un altro capitolo da definire è quello degli aumenti salariali, in un contesto di aumento dell’inflazione.
Sempre per gli autisti della distribuzione, la Filt Cgil ha aperto una vertenza con Amazon in Lombardia, nell’ambito della quale ha proclamato un primo sciopero di due ore il 15 giugno nelle piattaforme di Origgio, Buccinasco, Burago, Pioltello, Toffetti e Mezzate. Fanno parte di un pacchetto di 24 ore di sciopero che i lavoratori possono “spendere” a loro scelta in ciascuno dei ventisei impianti impianti lombardi. Le rivendicazioni riguardano il premio di risultato 2021, da erogare, e quello del 2022, da definire, oltre che la richiesta di maggiorazioni del 15% sui turni flessibili dei lavoratori part-time e le tutele in fase di carico.
La settimana successiva a questo sciopero, la Filt ha denunciato che una delle imprese che lavorano per Amazon nell’impianto di Buccinasco ha inviato lettere di contestazione disciplinare ai lavoratori che hanno partecipato al fermo, contestando loro l’allontanamento dal posto di lavoro senza giustificato motivo. Il sindaco ritiene questa un’azione antisindacale e sta agendo di conseguenza.
Acque agitate anche nei fornitori di autotrasporto dell’Ups in Sicilia, dove sempre il 15 giugno hanno scioperato i lavoratori dell’impianti di Caltanissetta per chiedere l’applicazione del contratto firmato tra la multinazionale e le confederazioni sindacali a livello nazionale. In particolare, le tre sigle chiedono l’applicazione del contratto nazionale per quanto riguarda gli orari e la retribuzione minima tabellare. I sindacalisti affermano che gli autisti lavorano fino a dodici ore al giorno contro il massimo di 40 settimanali. Invece i sindacati hanno raggiunto un accordo per la movimentazione nei magazzini toscani di Ups.