Riparte con la seduta nel 22 luglio 2022 l’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione. Era dal 2019 che questo organismo istituzionale non svolgeva più un ruolo attivo, anche se formalmente non è mai stato sciolto o congelato. Nel febbraio 2022 con un Decreto ministeriale era stato nominato alla carica di presidente Calogero Mauceri che si trova quindi a ricoprire contemporaneamente due ruoli essenziali, in quanto riveste anche l’incarico di commissario straordinario per la tratta italiana della nuova ferrovia internazionale ad alta capacità.
Risale al marzo 2018 l’approvazione da parte del Cipe della variante sulla dislocazione dei cantieri lato Italia concentrati a Chiomonte. Nel frattempo, sono iniziati i lavori di adeguamento del cunicolo della Maddalena con lo scavo all’interno della galleria delle nicchie di interscambio per i mezzi di cantiere, in modo da permettere un incrocio più agevole durante i lavori in quanto è da qui che si avvierà l’opera principale. Anche l’organizzazione del lavoro all’interno dell’Osservatorio è stata rivista e resa più efficace. Il presidente Mauceri per meglio finalizzare la discussione e gli interventi ha creato diversi gruppi di lavoro tematici e precisamente “legalità, trasparenza e corruzione”, “ambiente e sostenibilità”, “sviluppo economico-sociale e territoriale”, “comunicazione e informazioni con il territorio”, “sostenibilità cantieri della tratta transnazionale”. A capo di ogni gruppo c’è un coordinatore.
L’impegno più immediato per l’Osservatorio è la definizione di un piano organico per impegnare la quota restante, 52 milioni di euro in tutto, delle opere di accompagnamento, o detto in altri termini delle compensazioni a favore del territorio come risarcimento per l’impatto generato soprattutto dai cantieri. Si vuole evitare che siano fondi assegnati a pioggia, a singoli progetti scoordinati tra loro, ma al contrario rientrino in un disegno di valorizzazione per tutta la valle.
Tra i primi impegni del commissario Mauceri c’è stato il via libera dato a Rfi per sviluppare il progetto definitivo della tratta italiana, in pratica la linea di accesso da Torino al tunnel di base del Moncenisio. Dall’interconnessione a Bussoleno e fino ad Avigliana si interverrà sulla linea storica, riqualificata in base alle nuove esigenze con un intervento contenuto e stimato in circa 200 milioni di euro. Da Avigliana a Torino invece verrà realizzata una nuova variante per buona parte in galleria, fino a Orbassano che sarà adeguato in modo da consentire sia il transito dei treni passeggeri veloci sia come terminal per i convogli merci. Nel suo complesso la tratta italiana comporta un investimento stimato in 1,7 miliardi di euro.
Piermario Curti Sacchi