L'associazione mondiale dell’autotrasporto Iru rileva periodicamente la carenza di autisti di veicoli industriali in diversi Paesi del mondo e il rapporto relativo al 2022 mostra che continuerà ad aumentare, proseguendo la tendenza dello scorso anno. Infatti, nel 2021 in Eurasia il 18% delle posizioni di autista non risultavano coperte e quest’anno il 26% delle imprese di autotrasporto euroasiatiche potrà avere difficoltà a reperire personale viaggiante. I fattori che secondo l’Iru causano questo fenomeno sono demografici, le condizioni di lavoro difficili e difficoltà di formazione e qualificazione.
Il rapporto sottolinea che la presenza femminile al volante del camion è ancora molto bassa, pari al tre percento a livello globale. La percentuale è maggiore in Cina (5%) e negli Stati Uniti (8%). Ma il nocciolo del problema sta nella mancanza di giovani, che non riescono a sostituire gli autisti che vanno in pensione. Mediamente la quota degli autisti sotto i 25 anni è inferiore al 7%, con l’eccezione di Messico e Cina, dove rispettivamente è del 19% e 17%. E solo in Cina il numero dei giovani autisti è superiore a quello di quelli con età superiore a 55 anni.
Il conflitto in Ucraina ha peggiorato la situazione in Europa, soprattutto nei Paesi che hanno elevata percentuale di autisti extracomunitari, che sono Polonia e Lituania: sono 103mila (pari al 45% del totale) nel primo e 67mila (29%) nel secondo. E la percentuale degli ucraini è elevata soprattutto in Polonia circa il 75% degli extracomunitari, cui si aggiunge il 25% dei bielorussi, un’altra nazionalità condizionata dalla guerra, mentre i Lituania la maggior parte dei conducenti è bielorussa, ucraina e russa. Ricordiamo che questi due Paesi hanno una percentuale elevata del trasporto internazionale europeo. Secondo una stima dell’Iru, circa 166mila autisti provenienti dai Paesi coinvolti dalla guerra (Ucraina, Bielorussia e Russia) che lavoravano in Europa potrebbero aver lasciato il lavoro a causa del conflitto.