La società Rethink Energy ha svolto una ricerca sulle tendenze nella produzione d’idrogeno verde, partendo dall’evoluzione delle celle elettrolitiche (o elettrizzatori), ossia gli impianti elettrochimici necessari per stoccare l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nell’idrogeno, tramite la rottura della molecola dell’acqua.
Lo studio prevede che la domanda mondiale di idrogeno raggiungerà i 735 milioni di tonnellate entro il 2050 (oggi è di 70 milioni di tonnellate), gran parte della quali sarà prodotta tramite elettrolisi. Serviranno quindi molti elettrolizzatori e Rethink Energy ritiene che entro la fine di questo decennio ne saranno prodotti per una capacità superiore a 100 GW (nel 2020 è di 2 GW). Quindi la capacità aumenterà di almeno cinque volte.
La ricerca afferma che i produttori di elettrolizzatori dei Paesi occidentali sono già impegnati a costruire fabbriche per almeno 42 GW entro il 2030, riducendone il costo entro tale data dagli attuali 1400 dollari al kW a 340 dollari al kW. Ciò – insieme alla riduzione dei costi nella produzione di energie rinnovabili - dovrebbe portare alla riduzione del prezzo dell’idrogeno verde, che entro il 2030 potrebbe raggiungere 1,5 dollari al chilogrammo (a fronte degli attuali 4 dollari al chilo, il valore minimo che si registra negli Usa secondo Global Platts).
Rethink Energy aggiunge che questo calo renderà l’idrogeno più accessibile e che “con economie di scala simili, il costo dell'energia solare in particolare scenderà sotto i 20 dollari per MWh entro la fine del decennio, rappresentando il 37% della riduzione complessiva dei costi dell'idrogeno verde”.