Le sanzioni europee provocate dall’invasione russa dell’Ucraina stanno spostando con decisione gli interessi energetici della Russia verso oriente. Per quanto riguarda il gas naturale, ciò significa deviare il flusso di quello siberiano da ovest a sud. Oggi, le infrastrutture sono insufficienti per sostituire le forniture europee con quelle cinesi, ma sono già in fase avanzata alcune opere che entro il 2025 dovrebbero portare il metano siberiano fino a Shanghai, prolungando in territorio cinese l’attuale gasdotto Power of Siberia, lungo 4000 chilometri. Questo condotto ha cominciato a rifornire la Cina settentrionale dal dicembre 2019.
Otto anni fa Gazprom e China National Petroleum cominciarono a costruire il prolungamento dalla provincia di Heilongjiang scendendo lungo la parte orientale della Cina per raggiungere Pechino e Dalian, nell’ambito di un contratto firmato nel 2014 che prevede la fornitura annuale entro il 2028 di 30 miliardi di metri cubi. In territorio cinese s’innerva lungo due sezioni: quella settentrionale da Heihe ( Heilongjiang) a Changling (provincia di Jilin della Cina nord-orientale) che opera dal 2019 e quella centrale da Changling a Yongqing (provincia di Hebei della Cina settentrionale) che opera da dicembre 2020. Ora è in costruzione la terza sezione, definita meridionale, che partirà da Yongqing fino a raggiungere Shanghai, che dovrebbe entrare in funzione nel 2025. Quando sarà completata, il Power of Siberia potrà fornire alla Cina fino a 50 milioni di metri cubi di metano al giorno.
Ma ci sono altri due progetti di gasdotti completamente nuovi. Uno si chiama Power of Siberia 2 e il suo studio di fattibilità è già stato terminato da Gazprom. Dovrebbe partire dai giacimenti siberiani di Yamal (diversi da quelli che alimentano il Power of Siberia 1) e raggiungere la Cina settentrionale attraverso la Mongolia, con una lunghezza totale di 2600 km. La sua capacità di 50 miliardi di metri cubi l’anno sarà superiore dell'infrastruttura attuale. Secondo un rapporto del Financial Times, i lavori dovrebbero iniziare nel 2024 e secondo il Moscow Times il gasdotto diventerà operativo nel 2030.
C’è un terzo progetto, chiamato West Line, più occidentale dei Power of Siberia e anche più breve, che si dirama dal gasdotto che dalla Siberia corre verso occidente. Non passa dalla Mongolia ed entra nella Cina nord-occidentale. Oltre alla costruzione delle infrastrutture, la fornitura di gas naturale dalla Russia alla Cina passa anche attraverso un cambiamento valutario: all’inizio di settembre 2022 Gazprom ha firmato un accordo con le Autorità cinesi per ottenere il pagamento delle sue forniture in yuan e rubli al posto dei dollari.