Non c’è pace per la nuova diga foranea del porto di Genova, una della principali opere previste dal Pnrr. Dopo che la prima gara è andata deserta, entro il 10 settembre 2022 l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale avrebbe dovuto comunicare il vincitore della seconda, cui sono candidati la cordata formata da Webuilt e Fincantieri e quella formata da Aciona, Gavio e Caltagirone. Invece il 9 settembre l’Autorità ha comunicato un rinvio di almeno un mese per “un potenziale rischio di conflitto di interessi da parte di uno dei componenti del Collegio degli esperti individuato per la valutazione delle proposte tecniche presentate dagli operatori economici”, come spiega in un comunicato.
Quindi, l’Autorità deve ora nominare un nuovo collegio per valutare le due proposte arrivate sul suo tavolo. Slitta quindi ancora la data dell’inizio dei lavori, che secondo il programma originale era previsto per le prime settimane del 2023. Per trovare nuovi candidati dopo la prima gara, l’Autorità ha aumentato l’entità di 300 milioni, portando lo stanziamento a 1 miliardo e 300 milioni. Intanto sono emersi dubbi sul progetto. Li ha espressi l’esperto Piero Silva nel podcast di K44 La voce del trasporto, che vi riproponiamo.