I ministri del Mims (ex Trasporti) e dell’Economia hanno firmato il Decreto interministeriale che proroga al 17 ottobre 2022 lo sconto generalizzato alla pompa delle accise sui carburanti di trenta centesimi. La riduzione vale per benzina, gasolio e gas. Per ora, il prezzo industriale del gasolio è stabile, nonostante un aumento di quello del petrolio.
La rilevazione del ministero Mise sulla media nazionale alla pompa della settimana tra il 5 l’11 settembre 2022 è di 1,828 euro al litro, con una componente industriale di 1,131 euro. È un prezzo che resta superiore a quello della benzina, che ha un prezzo alla pompa di 1,722 euro al litro, con componente industriale di 0,933 euro al litro. Perché il prezzo della benzina è inferiore a quello del gasolio lo spiega l’episodio del videocast K44 che vi riproponiamo.
Però, le imprese di autotrasporto si oppongono a questo provvedimento, perché sospende il rimborso delle accise sul gasolio, la cosiddetta carbon tax. La riduzione alla pompa, infatti, offre meno benefici della carbon tax in termini d’introiti, anche perché riduce il sovrapprezzo sul gasolio che gli autotrasportatori possono riversare sulla committenza. D’altra parte non si può sommare lo sconto alla pompa con quello della carbon tax, come chiede qualcuno, perché la riduzione complessiva delle accise scenderebbe sotto la soglia minima delle accise imposta dall’Unione Europea. Per questo motivo è stato introdotto il credito d’imposta del 28%. A tale proposito, vi riproponiamo l’episodio del videocast K44 realizzato con il segretario generale di Fiap, Alessandro Peron.
Un’altra fonte di preoccupazione riguarda il prezzo e la disponibilità dell'additivo AdBlue, a causa della riduzione o addirittura della sospensione della produzione attuata da alcune imprese in Europa. Il motivo è l’impennata del prezzo del gas, necessario per produrre l’ammoniaca che serve per l’AdBlue (maggiori spiegazioni sul come viene prodotto e venduto l'additivo le potete ascoltare nell’episodio del podcast K44 che vi riproponiamo). Dopo essere sceso a 200 euro per mWh, la mattina del 15 settembre è risalito oltre i 240 euro al mWh.
Un primo allarme è giunto dalla Germania, ma tra alcuni operatori le preoccupazioni crescono anche in Italia. Prima di tutto per l’aumento del prezzo dell’AdBlue, che ha superato l’euro e mezzo al litro, ma può essere anche superiore se acquistato in tanica. Su Amazon, per esempio, una tanica da dieci litri può superare 20 euro, con punte di 33 euro (prezzi del 15 settembre 2022). Ma se il prezzo del gas continuerà a restare elevato, nelle prossime settimane ci potrebbero essere problemi di approvvigionamento.
Un autotrasportatore che trasporta l’additivo in autocisterna spiega a TrasportoEuropa che oggi in Italia non si percepiscono problemi perché le imprese di autotrasporto non si approvvigionano quotidianamente di AdBlue, anche perché molti acquistano cubi da mille litri. “Ma a livello macro si percepisce già la carenza. Per esempio, un grossista per cui faccio la distribuzione mi ha consigliato di mettere a terra almeno 20mila litri di AdBlue, per affrontare possibili ulteriori aumenti o una carenza di prodotto”, ha detto il nostro interlocutore.
Sui social c’è chi propone di installare sui veicoli industriali gli emulatori di AdBlue, che impediscono la perdita di potenza del camion se l'additivo non viene iniettato nella post-combustione. Ma ciò comporta sanzioni e il fermo del mezzo fino al ripristino e in alcuni Paesi europei lo Stato chiede all’impresa di autotrasporto anche la restituzione dei benefici ottenuti con l’uso di motori Euro V ed Euro VI. Stanno aumentando anche i controlli sulle strade e nel videocast di K44 che vi riproponiamo la vicequestore della Polstrada, Federica Deledda, spiega come gli agenti scoprono la presenza dell’emulatore.