Knorr-Bremse, protagonista di primo piano nel mercato dei sistemi frenanti per veicoli ferroviari, ha scelto la visibilità offerta dall’esposizione InnoTrans 2022 a Berlino per svelare quella che si preannuncia come una svolta per il materiale rotabile ferroviario. Mai come in questo caso una soluzione all’apparenza solo tecnica può cambiare non solo l’organizzazione del lavoro in ferrovia ma anche dare slancio alla competitività del trasporto su rotaia.
Al prototipo presentato a Berlino è stato dato il nome di Evolution of Braking che contraddistingue il nuovo tipo di freno elettromeccanico dalla tecnologia “brake by wire” (letteralmente freno a filo) per trasmettere i comandi della frenata ai carri e alle carrozze ferroviarie. In pratica viene mandato in pensione l’attuale sistema pneumatico in uso da decenni per essere sostituito con uno elettrico. Un treno così equipaggiato potrà fare a meno dei complessi sistemi di compressori, serbatoi di aria compressa, linee di aria pressurizzata e idraulica.
Ma la semplificazione costruttiva non è l’unico vantaggio offerto dai sistemi frenanti elettromeccanici. Anche le prestazioni durante la marcia si avvantaggiano in quanto l’azione e il rilascio dei freni sono più rapidi, oltre a ridurre gli spazi di frenata ed evitare lo slittamento delle ruote in condizioni di scarsa aderenza (problema comunque ormai molto attenuato grazie all’elettronica delle moderne locomotive, mentre una volta tutto dipendeva dall’abilità del macchinista).
Questa soluzione tecnologia, pur rappresentando in sé e per sé una svolta, perché possa esprimere al meglio le sue potenzialità va inserita in un contesto innovativo che si chiama trasporto digitalizzato. Sempre a Berlino Knorr-Bremse presenta il “Treno merci digitale”, basato essenzialmente su accoppiatori digitali automatici (DAC) che non vanno confusi con il semplice gancio automatico, ma con un sistema digitale che connette la locomotiva con tutti i carri merci in composizione al treno facendo da interfaccia. Solo in questo modo il trasporto merci diventa effettivamente digitale, taglia drasticamente i tempi occorrenti per la formazione del treno e quindi come diretta conseguenza accresce la competitività della modalità ferroviaria.
Il tema degli accoppiatori digitali ha fatto fiorire numerose sperimentazioni in Europa da parte di diverse imprese ferroviarie, come il progetto DAC4EU e l’European DAC Delivery Programme, non sempre con risultati del tutto soddisfacenti. Tra i protagonisti di primo piano con un ruolo pionieristico a livello europeo c’è sicuramente FFS Cargo, la società merci delle ferrovie svizzere che ha investito molto nella digitalizzazione e impiega il DAC fin dal maggio 2019 nei trasporti interni. Insieme all’accoppiamento si fa ricorso alla prova automatica dei freni che entro il 2022, secondo i piani delle ferrovie svizzere, sarà estesa a tutto il traffico combinato. Le due soluzioni, messe insieme, riducono drasticamente i tempi di composizione di un treno merci.
Piermario Curti Sacchi