La società di ricerca Maritime Strategies International rivela un nuovo rischio nel trasporto marittimo dei container: la futura carenza di portacontainer per i servizi feeder nel Mediterraneo. Il principale motivo è l’introduzione delle nuove norme per la protezione dell’ambiente, che impedirà alle navi più vecchie di entrare nei porti e quindi le spingerà o alla rottamazione o su rotte che non comprenderanno l’Europa. Le compagnie marittime dovranno quindi ordinare nuove unità nei prossimi anni, per non far mancare stiva nei servizi interni al Mediterraneo. Secondo Maritime Strategies International, riportata da Splash24, poco più della metà delle portacontainer fino a 3900 teu disponibili oggi saranno con molta probabilità usate su rotte intra-asiatiche, dove non sussistono i limiti europei.
C’è anche un altro elemento che aumenta il rischio della carenza: la velocità media di navigazione, che negli ultimi mesi è mediamente diminuita rispetto al 2021. Questo fenomeno è maggiore nel segmento inferiore ai 3000 teu e inferiore in quello superiore a 8000 teu. Come è già avvenuto durante la pandemia, la riduzione della velocità delle portacontainer è una risposta alla diminuzione della domanda di trasporto e all’aumento del prezzo del carburante. Ma ciò porta anche a una minore offerta di stiva.