Dal ponte sullo Stretto di Messina alle possibili nuove rotte artiche per le merci dall’Asia all’Europa, dalla carne sintetica al reshoring, dalle centrali nucleari al Pnrr, dal nome del ministero Mims alla riduzione dei padroncini. La conferenza stampa di presentazione del settimo Forum Internazionale di Conftrasporto ha spaziato su questi temi. I presidenti Fabrizio Palenzona (onorario) e Paolo Uggè e il segretario generale Pasquale Russo hanno ribadito le richieste che la confederazione pone da tempo, tra cui la realizzazione del ponte sullo Stretto, che secondo Uggè renderebbe la Sicilia una piattaforma logistica per i traffici che transitano nel Mediterraneo, e di nuove infrastrutture stradali. Uggè ha anche ribadito la richiesta di inserire i termini “trasporto e logistica” nella denominazione del ministero che attualmente si chiama Mims.
Sulla situazione attuale è intervento Mariano Bella, responsabile del Centro Studi di Confcommercio, che ha sottolineato come nel settore logistica e autotrasporto si registra una riduzione del numero d’imprese che quest’anno dovrebbe essere dell’11,6%. Però non è un fenomeno omogeneo, perché stanno calando quelle individuali (del 31%), mentre aumentano quelle di capitali (+57,9%). “Bisogna accettare e valorizzare questo dato, perché mostra un percorso di efficienza”, egli ha commentato.
Per l’evoluzione nei prossimi mesi ci sono diversi scenari. Quello base, che non il peggiore, vede una contrazione dei traffici merce dello 0,6% rispetto al 2022, anno in cui è aumentato del 3,8%. Una situazione che potrà penalizzare i sistema dei trasporti non solo per una riduzione dei fatturati e per un eventuale ulteriore aumento dei costi, ma anche perché potrebbe ritardare o fermare il processo di consolidamento del settore.
I vertici di Conftrasporto non hanno invece parlato in questo contesto di questioni di stretta attualità, tra cui spiccano quelle che riguardano l’autotrasporto. E ce ne sono un paio d’impellenti. La prima riguarda le accise sul gasolio. Il 18 novembre scadrà la proroga della riduzione alla pompa (che comporta anche la sospensione dello sconto per l’autotrasporto) e il nuovo Governo dovrà decidere se prorogarlo o no. Poi, entro la fine dell’anno dovrà decidere anche se prorogare la sospensione sugli aumenti dei pedaggi autostradali.
Seguono altre altre questioni del Tavolo sull’autotrasporto rimaste sospese dalla crisi del Governo Draghi, come per esempio l’applicazione dei costi d’esercizio, i tempi di pagamenti e quelli di attesa al carico e scarico o le regole sulla subvezione. Nei prossimi giorni saranno nominati i viceministri e i sottosegretari e quindi saranno distribuite le deleghe, tra cui quella all’autotrasporto. Sarebbe importante conoscere le priorità e i tempi di attuazione che le associazioni di categoria sottoporranno a chi dovrà occuparsene al Mims (o comunque si chiamerà il ministero).
Un’altra questione su cui sarebbe interessante conoscere la posizione di Conftrasporto, che rappresenta anche realtà legate al trasporto marittimo, riguarda le competenze del nuovo ministero del Mare, che sta creando un vivace dibattito all’interno del settore (e probabilmente anche nella compagine governativa). Un argomento che esce dai confini portuali, perché interessa anche il trasporto terrestre e gli impianti di stoccaggio.
Può darsi però che tali questioni saranno approfondite durante i due giorni della conferenza, che inizierà il pomeriggio del 26 ottobre 2022 e terminerà il giorno successivo. Nel pomeriggio del 26 ottobre sono in programma tre convegni sui nuovi scenari, sullele trasformazioni delle catene logistiche e sulle sfide dei porti. La mattina del 27 ottobre si parlerà di transizione energetica nel trasporto marittimo e stradale e nel pomeriggio di trasporto combinato strada-rotaia. L’evento si chiuderà con alcuni interventi di politici e con quello finale di Paolo Uggè. La conferenza si può seguire in diretta online sul sito web di Confcommercio.