La Camera di Commercio Italo-Germanica ha presentato il 3 ottobre 2022 i risultati di un sondaggio condotto a ottobre sulle aspettative delle aziende tedesche in Italia per il 2023. Uno degli argomenti riguarda la rimodulazione della supply chain e le risposte sono interessanti per il nostro Paese.
Il 70% degli intervistati dichiara di avere avviato o pianificato la ricerca di nuovi fornitori, a seguito del nuovo panorama internazionale. Inoltre, il 20% dichiara di avere avviato o concluso la ricerca di nuove sedi produttive e il 23% la ha pianificata. Ben il 70% delle imprese interpellate dichiarano di guardare soprattutto all’Italia nella ricerca di nuovi fornitori. È la percentuale maggiore, seguita dall’Eurozona (50%) e dalla stessa Germania (25%).
Per quanto riguarda il presente, il primo semestre del 2022 mostra risultati positivi per i flussi commerciali tra Italia e Germania. L’Istat rileva in questo periodo una crescita del 23,5%, portando il valore dell’interscambio a 85,9 miliardi. Sono cresciute sia le esportazioni verso la Germania (39,6 miliardi di euro, +18,8%), sia le importazioni (46,3 miliardi, +27,8%).
I dati attuali e le previsioni sulla relocalizzazione dei fornitori e delle attività mostrano sono quindi favorevoli all’Italia, compreso il suo sistema di trasporto e logistica. Però bisogna sciogliere il nodo del transito delle merci lungo l’asse del Brennero, sempre più ostacolato dalle politiche dell’Austria. Questa è una delle priorità che il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, pone all’attenzione del nuovo Governo.