È durato poco più di 24 ore il secondo fermo nazionale dell’autotrasporto proclamato in Spagna dall’associazione Plataforma en Defensa del Transporte, che in teoria sarebbe dovuto essere a tempo indeterminato. Il fermo è iniziato nella mezzanotte tra domenica 13 e lunedì 14 novembre 2022, ma già martedì la Plataforma ha annunciato la sua sospensione, a causa della scarsa partecipazione. L’unico evento di spicco è stata una manifestazione di un migliaio di persone a Madrid, mentre di fatto l’attività di trasporto è proseguita normalmente in tutto il Paese.
L’associazione ha denunciato “una incessante campagna di disturbo e contrasto da parte degli spedizionieri, delle altre associazioni dell’autotrasporto (che non hanno aderito alla protesta, ndr), dei sindacati, di alcuni media e di una parte politica per cercare di screditare le mobilitazioni”. La Plataforma aggiunge di avere ricevuto “migliaia di telefonate da parte dei colleghi su minacce sproporzionate ricevute dai caricatori per non aderire al fermo”, basandosi sui contratti che impongono l’obbligo del servizio.
Il fermo è avvenuto senza gravi episodi di violenza. La Polizia spagnola segnala però un danneggiamento di camion a Peñaflor (Siviglia) e di tre furgoni a Casabermeja (Malaga) nella notte tra lunedì e martedì. Diverse fonti dell’industria citate dalla stampa spagnola hanno dichiarato che durante il fermo l’attività logistica si è svolta in maniera regolare.