Mentre su strada si può attraversare l’Europa (quasi) senza problemi, oggi ci sono ancora troppe barriere interne che a dispetto della liberalizzazione comunitaria frenano la ferrovia ai confini nazionali. E se c’è un corridoio europeo dove al più presto occorre intervenire, questo è il Brennero, perché da una parte si assiste a vincoli sempre più stringenti per il passaggio del traffico merci su strada, dall’altro la ferrovia non riesce a offrire il meglio del suo potenziale e della sua capacità. Questi ostacoli vanno superati con la regia coordinata dell’Unione Europea.
Un’analisi della situazione attuale, ma soprattutto lo stimolo a ricercare soluzioni adeguate, sono state al centro di un incontro il 17 novembre 2022 nella sede istituzionale più opportuna, quella di Bruxelles. Il vertice è stato promosso dalla Comunità d’azione ferrovia del Brennero. L’obiettivo da raggiungere per sfruttare fin da subito il potenziale della ferrovia in attesa del futuro tunnel di base del Brennero, è sintetizzabile in quello che può sembrare uno slogan: 15 minuti. Questo è il tempo massimo che un convoglio merci dovrebbe impiegare per attraversare il valico sulla linea transfrontaliera tra Italia e Austria, eliminando vincoli burocratici e procedurali.
L’interoperabilità non deve essere contemplata solo nei noti “Pacchetti ferroviari” alla base della liberalizzazione europea, ma deve essere una pratica quotidiana. Una mano essenziale deve poi darla la digitalizzazione di tutta la filiera del trasporto che coinvolga la rete ferroviaria, i terminal, la gestione dei convogli merci. Tutti i soggetti interessati, è stato osservato a Bruxelles, devono marciare in questa direzione con azioni concrete. È necessario uniformare gli standard comuni e ampliare le possibilità di carico: se ciò avvenisse, già oggi sarebbe possibile aumentare la capacità della ferrovia che sarà poi valorizzata al massimo con il completamento del tunnel di base del Brennero e delle linee di accesso (lato Italia, lo scavo degli oltre 44 chilometri di gallerie principali del Bbt sfiora l’88%).
Una posizione di primo piano nello stimolare interventi opportuni lungo l’asse tra Italia e Austria viene dalla Comunità d’azione ferrovia del Brennero (Cab), che ha promosso il vertice a Bruxelles. L’organismo è un punto d’incontro tra le Province, i Länder e le Camere di commercio di Verona, Trento, Bolzano, Tirolo e Baviera. Con un impegno costante che prosegue da oltre trent’anni, essendo stata costituita nel 1991, la Cab promuove azioni mirate in Italia, Austria e Germania e presso le istituzioni europee per il potenziamento della ferrovia e il miglioramento del traffico ferroviario sulla linea esistente tra Monaco e Verona in attesa dei nuovi tunnel. In questo terreno fertile si inserisce il ruolo di Autobrennero, unica nel suo genere tra le concessionarie autostradali, a impegnarsi in prima persona (attraverso Str) nel trasporto ferroviario con Rtc e InRail, oltre a dar vita a un Fondo ferrovia, previsto fin dalla Legge finanziaria 1997, accantonato per supportare gli interventi infrastrutturali lungo il corridoio.
Piermario Curti Sacchi