L’impennata del prezzo del gas naturale ha messo in difficoltà anche l’industria che produce l’AdBlue, ossia l'additivo necessario per far viaggiare i veicoli industriali con motori diesel Euro IV, Euro V ed Euro VI, che sono quasi la metà della flotta europea. Ciò non solo comporta un aumento di prezzo dell'additivo, ma anche in alcuni periodi scarsità di prodotto, perché i produttori rallentano o fermano gli impianti.
A novembre 2022 uno dei principali produttori, la Yara, ha ammonito l’Unione Europea e i singoli Governi a prendere provvedimenti per assicurare l’autonomia energetica, altrimenti la produzione di AdBlue è a rischio. E il problema non riguarda solo il trasporto: per esempio, anche le centrali elettriche a carbone – riattivate proprio per affrontare la crisi del gas – hanno bisogno di AdBlue per abbattere le emissioni di Nox. Insomma, “il funzionamento stesso dell'Europa è in pericolo senza una forte industria europea dell'azoto”.
Per affrontare questa emergenza, la Yara chiede un “accesso continuo al gas naturale per gli impianti” e quindi rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa: “Piuttosto che abbassare le barriere alle importazioni dalla Russia o da altri Paesi, le autorità europee dovrebbero dare priorità alla fornitura di materie prime per la produzione europea di azoto, per evitare un aumento delle emissioni di carbonio e prevenire nuove dipendenze. La Commissione dovrebbe inoltre monitorare e controllare i volumi che entrano in Europa dalla Russia”.
Intanto in alcuni Paesi sta aumentando la polemica sui possibili danni causati direttamente o indirettamente dall'additivo, sui camion e sulle autovetture. Per esempio, se si guasta il sensore che rileva la sua regolare immissione nei gas di scarico, il software riduce intenzionalmente le prestazioni del motore, sino a fermarlo. Ciò impone la sostituzione del sensore, che può essere piuttosto costosa. Inoltre, alcuni sistemi forniscono errori e segnalano una mancata immissione di AdBlue anche se ciò avviene. Un altro inconveniente è la degradazione dell’additivo a temperature superiori a 25° e la sua cristallizzazione a temperature più basse di -11°. Ciò può portare a un intasamento del catalizzatore Scr o di altri componenti, come la pompa o la valvola di riempimento. E anche in questi casi il veicolo non parte.