I dati sulle immatricolazioni dei veicoli industriali a novembre diffusi dall’Unrae il 9 dicembre 2022 confermano la crescita rilevata negli ultimi mesi: la Motorizzazione ha targato 2141 unità contro le 1909 dello stesso mese del 2021, con un aumento percentuale del 12,2%. Resta positivo anche l’andamento dei primi undici mesi, con 23.036 immatricolazioni, lo 0,2% più dell’anno precedente.
Ma analizzando le varie fasce di peso emergono a novembre rilevanti differenze. Cresce bene quella dei medio-leggeri, tra 3,5 e 6 tonnellate, con una percentuale del 77,5%. Però in questo caso i valori assoluti sono bassi, con sole 71 immatricolazioni. Cala invece la medio-pesante (da 6,10 a 15,99 tonnellate) da 294 a 254 targhe (-13,7%), mentre la gamma pesante (sopra 16 tonnellate) non solo resta quella nettamente prevalente, con 1817 immatricolazioni, ma mostra una crescita del 15,3% su base annuale.
Nonostante i costruttori stiano presentando nuovi camion a trazione elettrica, questa tecnologia è ancora al palo nelle vendite, anche perché costa il triplo del diesel. Unrae non fornisce numeri, ma il presidente della sezione Veicoli Industriali, Paolo Starace, evidenzia che “il basso volume di immatricolazioni di veicoli elettrici e l’assenza di uno specifico piano infrastrutturale rivolto ai veicoli industriali con alimentazioni alternative a bassissime o zero emissioni, rischiano di compromettere la transizione ecologica del settore e di rendere vani gli ingenti investimenti profusi dalle Case costruttrici”.
A tale proposito, Starace sollecita un piano di sostegno alla decarbonizzazione del trasporto merci su gomma e l’Unrae ha chiesto al Governo “il riconoscimento per il prossimo quadriennio di un fondo ad hoc da 250 milioni di euro annui per il rinnovo in ottica ambientalmente sostenibile del parco circolante dei veicoli industriali, caratterizzato ad oggi da un’anzianità media di oltre 14 anni”.
Vi riproponiamo l’episodio del videocast K44 Risponde dedicato all’andamento del mercato dei veicoli industriali.