Non c’è pace per le ferrovie merci nei Paesi Bassi. Già nell’aprile 2022 si era assistito a un vivace botta e risposta tra gli operatori ferroviari olandesi e le autorità di Amsterdam sugli investimenti per potenziare la rete, o meglio, sui presunti ritardi che peserebbero negativamente sull’adeguamento delle infrastrutture. Ora che gli adeguamenti e i relativi finanziamenti sono stati annunciati, tutto lascerebbe supporre come ci siano le condizioni per superare i contrasti. E invece no, la diatriba continua, anzi, è ancora più vivace di prima.
Protagonisti di questa nuova offensiva sono RailGood, un gruppo di interesse che oltre a rappresentare imprese e operatori del settore ha come missione quella di sostenere e sollecitare il passaggio alla modalità ferroviaria, e DB Cargo Nederland. RailGood e la società olandese emanazione delle ferrovie tedesche sostengono che gli investimenti pianificati dal governo olandese in realtà escludono interventi a favore del trasporto delle merci su rotaia. In particolare si segnala come vengano destinati 7,5 miliardi di euro per favorire la modalità ferroviaria e l’accessibilità nelle aree residenziali, quindi a tutto vantaggio del servizio passeggeri regionale, mentre vengono del tutto disattese le esigenze del trasporto merci.
Oltretutto questi investimenti a favore del servizio metropolitano non rappresentano una risposta a una carenza attuale ma sono finalizzati a un futuro sviluppo urbanistico con un orizzonte 2030, quando la pianificazione urbana prevede di realizzare 400mila nuove unità immobiliari. A servizio dei nuovi quartieri saranno investiti 4 miliardi di euro nel trasporto pubblico, 2,7 miliardi per le infrastrutture stradali e 780 milioni per le piste ciclabili. Insomma, si pensa già ora a servire delle abitazioni non ancora costruite, e se mai lo saranno, invece di destinare risorse dalle ricadute certe, nel trasporto delle merci.
Un esempio su tutti: le ferrovie olandesi hanno rinviato nel tempo l’adeguamento della rete al modulo 750 metri, lo standard europeo dei treni merci di maggiore lunghezza, cosa che favorisce la competitività della rotaia, utilizzando al meglio la capacità ferroviaria esistente. Su questo aspetto, prescritto dall’Europa nel 2013, i Paesi Bassi sono in forte ritardo, così come nell’adottare rapidamente il sistema di segnalamento europeo Ertms/Etcs. Secondo RailGood e DB Cargo Nederland occorrono risorse aggiuntive anche per favorire ulteriormente l’intermodalità ferroviaria con i porti e con gli hub industriali e non solo investire unilateralmente nel trasporto pubblico.
Piermario Curti Sacchi