Nel 2022 i dati dell’associazione delle concessionarie autostradali Aiscat mostrano che il traffico dei veicoli industriali sulle autostrade italiane ha superato i valori precedenti alla pandemia di Covid-19, quindi quelli del 2019. Viceversa, il rapporto della Polizia Stradale sugli incidenti con lesioni che hanno coinvolto i veicoli pesanti, sempre nella rete autostradale, mostra nel 2022 un calo. Quindi scende anche il tasso d’incidentalità.
Le rilevazioni della Polizia Stradale presentate il 21 dicembre 2022 alla Commissione per la Sicurezza Stradale nel Settore dell’Autotrasporto del ministero dell’Interno riguardano gli incidenti che hanno coinvolto autotreni e autoarticolati con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate nelle autostrade, nei trafori, nelle tangenziali e nei raccordi autostradali, ossia le tratte di competenza di questo Corpo. Sono considerati solo gli incidenti che hanno causato morti o feriti.
Nel periodo da gennaio a ottobre, in queste tratte sono avvenuti complessivamente 7104 incidenti, che hanno causato 247 morti e 11.434 feriti. Escludendo il periodo della pandemia (ossia 2020 e 2021) emerge una riduzione degli incidenti totali rispetto allo stesso periodo del 2019 di 348 incidenti e di nove decessi. Se restringiamo l’analisi ai veicoli industriali, questi sono stati coinvolti nel 2022 in 1072 incidenti (pari al 15,1% del totale), che hanno causato 96 morti (il 38,9% del totale) e 1535 feriti (13,4%). Sono 82 incidenti meno del 2019, con un aumento di tre morti ma una riduzione di 231 feriti.
La Polizia Stradale fornisce anche un dato sul tipo di responsabilità degli incidenti, che comprende tre categorie. Quella della corresponsabilità dei veicoli industriali mostra 461 incidenti (contro i 537 del 2019), quella dell’assenza di responsabilità conta 396 incidenti (contro 413 del 2019) e quella delle circostanze “valutabili” conta 857 casi (contro i 950 del 2019). Se restringiamo l’analisi agli incidenti mortali, nei primi dieci mesi del 2022 sono stati complessivamente 211 (sempre nella rete coperta dalla Polstrada), dei quali 78 che hanno coinvolto veicoli industriali e 35 con almeno la corresponsabilità dei camionisti. Nel 2019, questi valori sono stati rispettivamente di 224, 82 e 42. Dei 96 morti nei primi dieci mesi del 2022 in incidenti che hanno coinvolto i veicoli industriali, 45 decessi sono avvenuti in incidenti con almeno la corresponsabilità dei camionisti. Come abbiamo detto, nel 2019 i morti furono leggermente inferiori (93), ma quelli in incidenti con almeno la corresponsabilità dei camionisti sono stati superiori (51).
Ma quali sono state le cause che hanno causato gli incidenti che hanno coinvolto i veicoli industriali? Le rilevazioni della Polstrada sui primi dieci mesi del 2022 mettono nettamente al primo posto la distrazione alla guida, in ben il 49,6% degli incidenti. Seguono altri due circostanze: il mancato rispetto della distanza di sicurezza (19,6%) e la velocità eccessiva (17,2%). Molto più distanti troviamo le norme di comportamento (come divieto di sorpasso o mancata precedenza) col 7,4%, l’inefficienza del veicolo col 2,5% e l’alterazione dello stato psico-fisico, col 3,6%.
Rispetto al 2019, appare un netto aumento della percentuale della distrazione alla guida (che fu del 40,4%) e una riduzione del mancato rispetto della distanza di sicurezza (che fu del 21,3%), mentre l’eccesso di velocità resta pressoché uguale (17,8%). Minore nel 2019 la percentuale degli altri tre fattori: norme di comportamento 9,6%, inefficienza del veicolo 6,1% e alterazione dello stato psico-fisico 4,6%.