Le scadenze imposte dal Pnrr hanno impresso una energica accelerazione agli appalti avviati dalle società del gruppo Fs. Tra questi quelli che riguardano il nodo e lo scalo ferroviario di Brescia. Il 20 dicembre 2022 si è chiusa la conferenza di servizi avviata il 17 giugno 2022 sul potenziamento infrastrutturale dello scalo bresciano. Il progetto è stato approvato all’unanimità da tutti gli enti coinvolti. Una manciata di giorni dopo, il gestore della rete Rfi ha lanciato la gara per un primo pacchetto di interventi del valore di 30 milioni di euro, finanziati anche con i fondi del Pnrr.
Il progetto punta a incrementare la capacità dell’infrastruttura. In particolare, è prevista la realizzazione di tre nuovi binari e un’asta di manovra lunghi 750 metri secondo il modulo standard europeo e l’adeguamento di alcuni binari esistenti. L’intervento garantisce una maggiore capacità dello scalo merci che è ubicato lungo il corridoio transpadano destinato a una costante crescita del traffico in seguito alla realizzazione delle nuove linee AV che permettono di liberare ulteriori tracce disponibili sulla linea convenzionale.
Inoltre il potenziamento dello scalo consentirà di accogliere i treni merci legati alla realizzazione del nuovo terminale intermodale che sorgerà nell’area adiacente. A proposito di quest’ultimo insediamento, il 1° dicembre 2022 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Comune di Brescia e Mercitalia Logistics per il nuovo terminal da 60 milioni di euro. I lavori inizieranno nel 2024 e dovrebbero terminare entro la fine del 2026.
L’impianto sorgerà su una superficie di 100mila metri quadrati nel quadrante ovest di Brescia. Sono previsti cinque binari a modulo 750 metri per il trasbordo delle unità di carico, più altrettante corsie di sosta temporanea per container e casse mobili. La movimentazione delle unità avverrà con tre gru a portale, mentre altri tre binari serviranno da supporto. Il terminal avrà anche aree di sosta per semirimorchi, uffici e servizi vari. La gestione del terminal sarà prerogativa di Teralp, società partecipata dal Gruppo Fs e da Hupac, la stessa che sta investendo a Segrate su Milano Smistamento, operativo nel 2025 (con due anni di ritardo rispetto alle prime previsioni) e su Piacenza, pronto nel 2024.
Il nuovo terminal intermodale bresciano non ha avuto una gestazione facilissima, soprattutto per il suo impatto nel tessuto urbano. La storica Piccola Velocità, infatti, si trova praticamente all’interno della città, tra via Dalmazia e via Orzinuovi, quasi a ridosso del centro storico. Da più parti era stata chiesta una sua delocalizzazione esterna in modo da poter contare su maggiori spazi e soprattutto disporre di migliori collegamenti con il sistema autostradale e tangenziale locale. Gli accordi attuali che definiscono il progetto operativo hanno dato invece una risposta definitiva sulla sua ubicazione.
Piermario Curti Sacchi