Nel 2022 circa duemila persone sono salite nella cabina dei veicoli industriali, attenuando così la carenza di questo personale che sta creando problemi alle imprese di autotrasporto degli Stati Uniti. Infatti, secondo l'associazione degli autotrasportatori statunitensi American Trucking Associations, nel 2022 la carenza di camionisti è stata di 78mila unità, a fronte delle 80mila dell’anno precedente. È quindi una buona notizia per il settore, ma non completamente, perché tale attenuazione deriva da fenomeni tutt’altro che positivi.
Infatti, alla base dell’aumento dell’offerta degli autisti c’è il rallentamento della domanda di autotrasporto apparso nella seconda metà del 2022, che ha spinto molti autotrasportatori monoveicolari (che si erano messi in proprio spinti dall'aumento delle tariffe) a voler tornare dipendenti. Una tendenza favorita anche dall’aumento dei costi, primo tra tutti quello del carburante.
Questa tendenza sta riflettendosi piuttosto rapidamente anche sulle retribuzioni degli autisti: dopo una significativa crescita negli ultimi due anni, mostrano un rallentamento. Addirittura, a fronte dei precedenti incentivi per passare da un’azienda all’altra, ora alcuni colossi che vogliono ridurre il personale per la contrazione dei volumi, offrono incentivi per il licenziamento. Lo sta facendo per esempio FedEx, che offre 300 euro a settimana ai conducenti che si licenziano da dicembre 2022 a marzo 2023.