Il secondo incontro tra il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e le tre associazioni che rappresentano i gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti non ha portato risultati concreti e quindi Fiab, Fegica e Figisc/Anica hanno confermato il fermo degli impianti sull’intero territorio nazionale di 48 ore, dalle 19.00 di martedì 24 gennaio alle 7.00 di venerdì 27 gennaio 2023. Nella conferenza stampa in cui hanno confermato la protesta, i rappresentanti delle associazioni hanno precisato che saranno chiusi anche gli impianti self-service e che comunque saranno assicurati i servizi essenziali. L’unica eccezione potrebbe essere quella dei self-service gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere.
Il nodo irrisolto riguarda l’obbligo di esporre in ogni distributore un cartello che indica il prezzo medio alla pompa rilevato dal ministero delle Imprese, perché così "il messaggio che rimane è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo", ha chiarito il presidente di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi. Comunque le sigle dichiarano la disponibilità “fino all’ultimo minuto” a trovare un accordo.
I distributori saranno obbligati da febbraio a mostrare il cartello con prezzo medio rilevato con frequenza settimanale. Se il gestore omette di farlo per quattro volte nell’arco di sessanta giorni subirà la chiusura del distributore per un periodo da uno a trenta giorni, con una sanzione amministrativa da 200 a 800 euro, sulla base del fatturato. Queste sanzioni sono state ridotte dopo la proclamazione del fermo, ma ciò non è servito per la sua revoca.