Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato all’inizio del 2023 la costituzione entro la fine dell’anno di una società – denominata Toscana Strade – per gestire la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (Fipili) con l’obiettivo di far pagare un pedaggio ai veicoli industriali. L’importo sarà di circa il 70% di quello che attualmente si paga sulla parallela autostrada A11 Firenze Mare. La Regione afferma che i circa 50mila camion che transitano ogni giorno su questa superstrada contribuiscono in maniera rilevante al suo logoramento e quindi gli autotrasportatori devono concorrere alle spese di manutenzione.
Contro questa decisione sono insorte le associazioni dell’autotrasporto, prime tra tutte Assotir e Fita Cna. Il coordinatore toscano di Assotir, Maurizio Bandecchi, definisce il pedaggio “un iniquo balzello”, spiegando che “ogni aggravio in più sopportato dalle imprese di trasporto, non potrà che essere trasferito nei prezzi finali del servizio. In una congiuntura come questa con costi crescenti su tutte le voci, dai pedaggi alle assicurazioni, dal costo dei mezzi ai ricambi, francamente non se ne sentiva il bisogno”.
Assotir sta già preparando la reazione al provvedimento. Da un lato manifestazioni, dall’altro aggiungere alle fatture di trasporto un “supplemento pedaggio Fipili”, che inciderà sull’intera filiera produttiva e sul commercio della Valdarno. Bandecchi aggiunge che la Fipili “è una strada insicura, dove manca la corsia di emergenza e che non è quindi idonea né sufficiente per poter pretendere un pedaggio. Come minimo si potrebbero prevedere almeno delle forme di agevolazione anche indiretta per le imprese di trasporto locali, ad esempio considerando nuove forme di esenzione o quantomeno di abbonamento”.
Il presidente di Fita Cna Toscana, Michele Santoni, afferma di avere iniziato la procedura per indire una manifestazione di camion lumaca sulla superstrada. Egli spiega che la categoria non è mai stata consultata e che prima di istituire un pedaggio bisogna almeno sistemare la strada: “Si può essere utenti e non finanziatori”. Santoni precisa che gli autotrasportatori chiedono da due anni un incontro alla regione sulla Fipili, senza mai essere stati convocati anche lui ribadisce che il costo del pedaggio ricedrà sul sistema produttivo e commerciale toscano.