Nel pomeriggio del 25 gennaio 2023, due delle tre sigle che rappresentano i gestori dei distributori di carburanti - Fegica e Figisc Confcommercio - hanno annunciato di revocare le seconda giornata di fermo nazionale, riaprendo quindi alle 19.00 gli impianti. La terza sigla, la Faib, aveva già deciso di fermarsi per sole 24 ore. Un fermo che comunque ha avuto successo, perché si stima che vi ha aderito circa l’ottanta percento dei distributori.
La revoca viene dopo un nuovo incontro al ministero delle Imprese, ma le due sigle spiegano che la decisione non è causata da nuovi impegni governativi, bensì per favorire gli utenti. E aggiungono che “la mobilitazione resta in piedi” perché “persistono molte criticità” e non è emerso “alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi”.
Al centro di questa vertenza c’è il Decreto emesso dal Governo che, secondo i gestori, “manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori". Un obiettivo raggiunto dal fermo, proseguono le sigle è “ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori”.
Il confronto si sposta ora dal Governo al Parlamento, che dovrà convertire il Decreto. Le associazioni dei distributori hanno già tenuto incontri con tutti i gruppi parlamentari con lo scopo di modificare il testo uscito dal Consiglio dei Ministri.