Dopo un’impercettibile ripresa tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, a gennaio i noli marittimi dei container hanno continuato la discesa iniziata quasi un anno fa. Lo conferma la rilevazione del Drewry Container Index del 26 gennaio, che mostra una contrazione settimanale dell’indice composito del due percento. Il dettaglio delle singole rotte mostra però andamenti diversi. Quella tra Shanghai e Rotterdam ha raggiunto 1.742 dollari per container da 40 piedi (feu), con un calo settimanale del 4% e annuale dell’87%. Questo è anche il maggior calo annuale registrato da Drewry.
Va meglio per i vettori sulla rotta tra Shanghai e Genova, dove il nolo resta sostanzialmente invariato a livello settimanale da 2.780 a 2.778 dollari. Lo scalo ligure tiene meglio di quello olandese anche su scala annuale, con un calo del 78%. L’unico valore in verde è quello della rotta tra Shanghai e Los Angeles, che mostra un incremento settimanale dell’uno percento (ma nell’anno c’è un calo dell’81%). La rotta transatlantica tra Rotterdam e New York, nei due sensi, resta stabile.
Ciò vale per i container a temperatura ambiente, mentre i noli di quelli refrigerati hanno reagito meglio alle mutate condizioni di mercato. Ma secondo le rilevazioni di Xeneta, anche loro stanno cedendo. Dopo due anni con valori sopra i 5.000 dollari per feu, il nolo spot per i reefer tra Europa e Asia è sceso a 4.240 dollari al 23 gennaio e quello dei contratti a lungo termine è di poco inferiore a 4.500 dollari (dopo un picco di 4.850 dollari a settembre 2022).
Secondo Xeneta, i volumi dei container reefer tra Europa ed Estremo oriente hanno raggiunto il picco nel 2020 e da allora hanno iniziato una lenta discesa: sono calati del 4% nel 2021 e del 13% l’anno successivo. In termini assoluti, si sono persi 100mila teu da gennaio a novembre 2022. La principale causa è la contrazione del mercato cinese, solo in piccola parte compensata dall’aumento della domanda verso l’Asia settentrionale e il Sud-Est asiatico.