La firma dei verbali di conciliazione degli ultimi otto lavoratori dello stabilimento Acerbi di Castelnuovo Scrivia (in provincia di Alessandria) avvenuta il 31 gennaio 2023 segna la fine di un impianto che è stato per decenni tra i protagonisti nel mondo dei produttori italiani di rimorchi. Questa è una fine sostanzialmente simbolica, perché il Gruppo Menci – ultimo proprietario del marchio – annunciò la chiusura dello stabilimento piemontese a giugno del 2022, quando vi lavoravano 48 persone. Termina così una storia lunga sessant'anni.
Acerbi Veicoli Industriali venne infatti fondata a Castelnuovo Scrivia nel 1962 dall’omonima famiglia e crebbe negli anni successivi, spinta anche dal boom economico italiano che moltiplicò i veicoli industriali. La società si specializzò nella costruzione di autocisterne per trasporto di carburanti e gas, ma mise in listino anche semirimorchi ribaltabili. Nel 1970 progettò il primo semirimorchio cisterna autoportante, prodotto in alluminio per il carburante e in acciaio per il gas.
A metà degli anni Ottanta Acerbi fu tra i primi costruttori di semirimorchi ribaltabili interamente in alluminio e nel decennio successivo fu la prima azienda del settore a conseguire la certificazione Iso 9001. Negli anni estese il suo mercato in Europa, in Nord Africa e nel Medio Oriente. Al centro della produzione c’è sempre stato lo stabilimento di Castelnuovo Scrivia, che si estende su una superficie totale di 110mila metri quadrati.
Il culmine della storia di Acerbi avvenne nel 1996, quando acquisì la torinese Viberti, creando l’Acerbi-Viberti. Nel 2010 quest’ultima entrò nella Compagnia Italiana Rimorchi del Gruppo Margheritelli, che raccoglieva anche Cardi, Merker e Piacenza. Però i vertici di Acerbi proseguirono l’attività in modo indipendente con l’Acerbi Industrial Vehicles, controllata dalla Sam di Lorenzo Acerbi.
Nel 2019 la società venne venduta alla toscana Menci, che proseguì la produzione a Castelnuovo Scrivia con 65 dipendenti che producevano 150 unità l’anno e col mantenimento del marchio Acerbi. La famiglia Acerbi rimase nel settore con due società di autotrasporto, l’italiana Itac Trasporti e la spagnola Etasa.