Inizialmente era solo un progetto futuribile da molti giudicato visionario, ora si passa all’apertura dei primi cantieri, anche se solo esplorativi. La metropolitana merci sotterranea nel cuore della Svizzera entra nella fase operativa. La società elvetica Cargo Sous Terrain (CST) che propone questo progetto ha avviato una campagna di perforazioni di prova e sondaggi geofisici nel sottosuolo lungo la prima sezione del percorso in modo da ottenere le informazioni utili per richiedere tutte le autorizzazioni necessarie. Le indagini si concentrano nella tratta che collega Härkingen con Zurigo, dove saranno effettuati numerosi test.
Oltre a conoscere le reali condizioni geologiche sarà possibile mettere a punto le migliori tecniche per gestire gli scavi e trattare il materiale di risulta. Le prime perforazioni già avviate raggiungono una profondità di cento metri per determinare l’esatta composizione del suolo e l’ubicazione delle riserve idriche. Solo in una seconda fase, una volta raccolte tutte le informazioni necessarie, sarà possibile individuare il tracciato del tunnel. Con una certa dose di ottimismo i proponenti stimano che la prima tratta possa entrare in funzione entro il 2031.
Nel giugno 2021 il Consiglio degli Stati, vale a dire la Camera dei Cantoni (la maggiore delle due istituzioni che compongono il Parlamento elvetico) aveva approvato senza voti contrari la Legge che costituisce il quadro giuridico per poter realizzare un’opera di questo tipo. L’unico promotore interessato fin dal 2013 a quest’opera è la società Cst costituita sia da figure istituzionali come Ffs Cargo e La Posta sia da numerosi operatori privati che appartengono a vari settori, dai trasporti al commercio, dalle telecomunicazioni all'energia.
Nel dettaglio, il Cargo Sous Terrain (traducibile in Carico sotterraneo) è costituito da un sistema di gallerie a tre corsie dove le merci viaggerebbero a una velocità costante di 30 km/h, 24 ore al giorno, su navette gestite in modo completamente automatizzato. L’immissione delle merci avverrebbe attraverso pozzi dotati di montacarichi, dove il carico e lo scarico anche in questo caso è tutto in autonomo.
La prima sezione della rete condurrà da Härkingen (a sud ovest del centro strategico di Olten, crocevia delle relazioni economiche della Svizzera centrale e primario nodo ferroviario) a Zurigo con circa 70 chilometri di tunnel. Su questa tratta sono previsti dieci punti di connessione (hub). Ma Cst guarda già avanti verso un orizzonte ipotizzato nel 2050, quando si prevede di arrivare a una rete di 500 chilometri tra il lago di Ginevra e il lago di Costanza, con filiali a Basilea, Lucerna e Thun.
Piermario Curti Sacchi