A febbraio 2023 il trasporto aereo delle merci – in termini di tonnellate per chilometro – è minore dell’8,3% rispetto allo stesso mese del 2022, secondo le rilevazioni della Iata. Si conferma così la tendenza alla contrazione del traffico, anche se la percentuale di febbraio è minore di quella di gennaio (-14,9%) e di dicembre (-15,3%). Inoltre il traffico è superiore del 2,9% al livello pre-pandemico, ossia quello di febbraio 2019. Aumenta invece la capacità di trasporto, dell’8,6% rispetto a febbraio 2022, causato soprattutto sall’aumento della stiva belly ottenuto grazie alla ripresa del traffico passeggeri. A febbraio, infatti, la stiva belly è aumentata del 57% rispetto allo stesso mese del 2022, raggiungendo il 75,1% della capacità del 2019.
La Iata rileva che sono aumentati gli ordini per le esportazioni del settore manifatturiero, compreso quelle cinesi. "La tendenza del trasporto aereo di merci a febbraio è di un rallentamento del calo”, spiega dichiarato Willie Walsh, direttore generale della Iata. “Su base annua la domanda è scesa del 7,5%. Si tratta della metà del tasso di calo registrato a gennaio. Questo cambio di marcia è stato sufficiente per portare il settore complessivo in territorio positivo (+2,9%) rispetto ai livelli pre-pandemia. Un occhio ottimista potrebbe vedere l'inizio di un trend di miglioramento che porti alla stabilizzazione del mercato e al ritorno a modelli di domanda più normali dopo i drammatici alti e bassi degli ultimi anni".
I volumi della compagnie aeree dell’Asia Pacifico sono diminuiti in misura leggermente inferiore rispetto alla media globale (-6%) e con una prestazione migliore rispetto a gennaio (-19%). Un miglioramento dovuto dalla riapertura della Cina dopo il termine delle restrizioni per la pandemia. Ancora migliori le prestazioni dei vettori nord-americani, che rilevano un calo del 3,2% (la percentuale a gennaio era dell’8,7%).
Va male invece per i vettori europei, che raddoppiano addirittura la percentuale negativa globale: -15,3%. Ma anche in questo caso c’è un miglioramento rispetto al mese precedente, quando il calo era del 20,4%. Ciò è considerato dalla Iata come una conseguenza della guerra in Ucraina. Le compagnie mediorientali mostrano un calo dell’8,1%, a fronte del -11,8% di gennaio. I vettori dell’America Latina registrano a febbraio un calo del 2,7%, a fronte di un aumento del 4,6% a gennaio, e quelli africani sono calati del 3,4%, contro il -9,5% di gennaio.