Il porto russo di Vladivostok, che si affaccia sul Pacifico vicino al confine con Cina e Corea del Nord, potrebbe diventare uno hub dei traffici merci interasiatici, con possibile rilancio globale. Lo mostrano alcune dichiarazioni riportate a metà maggio 2023 dal portale russo Portnews sull’interesse di Cina e India sullo scalo.
Nel primo caso, l’Amministrazione generale delle dogane cinese ha inserito Vladivostok nell’elenco dei porti considerati di transito transfrontaliero per il trasporto nazionale delle merci, soprattutto al servizio delle provincie di Heilongjiang e Jilin, situate nel lembo nord-orientale della Cina, al confine con la Russia.
In concreto, ciò significa che le merci in partenza da questa provincia e dirette al resto della Cina potranno usare come hub Vladivostok, invece che il porto di Dalian, situato nella provincia di Liaoning - anch’essa nel nord-est, ma più a sud – da dove sono poi spedite via mare a Shanghai. Gli analisti cinesi ritengono che questo trasferimento ridurrà i costi di spedizione.
Ma ciò potrebbe avere conseguenze anche nel commercio tra Cina e Russia, che è aumentato a causa delle sanzioni attuate contro Mosca dai Paesi occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina. Nei primi quattro mesi del 2023, il commercio bilaterale tra i due Paesi è cresciuto del 41,3%, raggiungendo i 73,15 miliardi di dollari. Protagonista di questo sviluppo potrebbe essere proprio l’area nord-orientale della Cina, dove potrebbero sorgere importanti progetti per la logistica e la portualità.
Anche la lontana India è interessata al porto di Vladivostok, in previsione di un forte incremento del traffico container con la Russia: entro il 2042 dovrebbe quintuplicare, raggiungendo i 760mila teu, a fronte degli attuali 140mila. Così, a maggio una delegazione indiana ha visitato il porto russo, inserendolo tra gli scali d’interesse per questa crescita, nell'ambito di rotte con l’India orientale.